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Emilio Fragale e la poltrona svanita: Da Capo di Gabinetto a Consulente (Gratis) in 5 giorni, il Nuovo Mistero di Palazzo Zanca

- 08/07/2025
basile fragale

Credeva fosse una poltrona da 110 mila euro, ma era solo una sedia. E nemmeno pagata.

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MESSINA – In una città che non si fa mancare mai un colpo di scena, l’ultima commedia degli equivoci andata in scena a Palazzo Zanca ha del surreale. Protagonista, l’avvocato Emilio Fragale, politico di lungo corso e penna affilata sui social, che il 3 luglio scorso veniva presentato con tutti gli onori come nuovo Capo di Gabinetto del sindaco Federico Basile. Una nomina che aveva fatto rumore, eccome.

Conferenza stampa solenne, foto di rito con sorrisi impettiti accanto al primo cittadino e al Direttore Generale Salvo Puccio. La notizia? L’ex braccio destro di Francantonio Genovese, l’ex city manager che non ha mai risparmiato critiche e video ironici all’amministrazione Basile-De Luca, passava al “lato chiaro (od oscuro) della forza“. O così sembrava. Le ipotesi si erano sprecate: quale mossa strategica si celava dietro questa conversione sulla via di Damasco, pardon, di Palazzo Zanca? Un capolavoro politico per disinnescare un avversario scomodo? L’inizio di una nuova era?

LA VERITA’ “AGGRATIS”

Macché. A distanza di pochi giorni, il mistero si infittisce, ma in direzione opposta. Le domande ora non sono più “perché lo ha fatto il sindaco?“, ma un ben più amaro: “ma chi glielo ha fatto fare a Fragale?“.

Il Dramma in Tre Atti: Annuncio, Cravatta e Determina Fantasma

Il primo atto è la gloria: l’annuncio in pompa magna. Il secondo è l’impegno: l’avvocato Fragale, impeccabile nel suo completo blu da cerimonia, sfida il caldo torrido di luglio per la foto che vale più di mille parole. Si mostra pronto, responsabile, al fianco di coloro che fino a ieri erano bersaglio della sua sagace ironia. Un sacrificio, si dirà, ripagato da una posizione di vertice, da dirigente tra 80 e 110 mila euro annui. Insomma al netto di sghei, dindi, pezzi, che dir si voglia, che fungono da giustificazione di tutto rispetto, anche se un impegno pesante ed inopportuno per le casse cittadine, la realtà dimostra di essere il più delle volte ben più sorprendente della fantasia.

CASCA L’ASINO!

Infatti è qui che casca l’asino, o meglio, la poltrona. Perché il terzo atto, quello che conta, quello degli atti ufficiali, racconta tutta un’altra storia. Dalla tanto attesa determina sindacale numero 66 dell’8 luglio, firmata da Basile ben cinque giorni dopo la parata, emerge una verità che ha il sapore della beffa. L’avvocato Fragale non è affatto il Capo di Gabinetto. Non è un dirigente. È un “consulente”. E pure a titolo gratuito.

Sì, avete letto bene. Da prestigioso e lautamente retribuito Capo Ufficio di Gabinetto a “dignitoso consulente gratis”. Neanche “esperto”, qualifica che pure viene elargita con una certa generosità a Palazzo Zanca. No, semplice consulente. Un ruolo che solleva più di un sopracciglio e una domanda spontanea: non era meglio restare a casa, a godersi la nipotina e a deliziare i social con i propri video, piuttosto che indossare l’abito della festa per una nomina che, carte alla mano, non esiste?

Fabbisogno o Finzione? Il Giallo della Pianta Organica

Ma perché questo pasticcio? Perché annunciare un dirigente per poi nominare un volontario? I maliziosi, che a Messina non mancano mai, sussurrano che il problema sia a monte. Pare infatti che nella pianta organica e nel piano del fabbisogno del personale del Comune di Messina, la casella di “Capo Ufficio di Gabinetto” semplicemente non sia prevista. Un dettaglio non da poco, che avrebbe trasformato l’annuncio del 3 luglio in una spettacolare gaffe istituzionale.

Come se non bastasse, questo valzer di nomine ha anche un effetto collaterale non indifferente. Ha di fatto “spodestato” chi quelle funzioni, fino a quel momento, le aveva egregiamente svolte: la dipendente Giusy D’Arrigo, che le malelingue dicono sia caduta dalle nuvole alla notizia della nomina del suo “successore”. Non sarebbe stata informata di quel che accadeva alle sue spalle, a quanto pare.

E così, l’avvocato Fragale, l’uomo che sembrava tutto d’un pezzo, si ritrova oggi in una posizione a dir poco scomoda: quella del consulente gratuito che ha preso il posto (senza prenderlo davvero) di chi già vi lavorava, con l’onere di apparire accanto a chi ha criticato per mesi e, forse, con il rischio più grande di tutti in questa amministrazione: quello di dover, in qualche modo, anche lui contribuire alla causa di “Sud chiama Nord”. Non solo, quindi, senza sghei, ma anche costretto a tirar fuori dindi di tasca propria. Il colmo! Notizie dell’ultima ora suggerirebbero, tra l’altro, che la nomina di Fragale non sia stata ben comunicata neanche all’interno del partito e della compagine che fece eleggere Basile a Sindaco nel 2022. Una nomina che non sarebbe pienamente condivisa e che potrebbe indurre a reazioni determinate a porre anche dei significativi e pesanti veti.

TUTTO CIO’ SOMMATO…

La domanda, a questo punto, sorge spontanea e la giriamo direttamente all’interessato, con la stessa ironia che un tempo usava lui: “A ttia, Avvocato Fragale… ne valeva davvero la pena?”.

Ai posteri, e alla prossima determina, al netto di altri e molto probabili colpi di scena, l’ardua sentenza.

Emilio fragale
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