

Messina 8 LUG – Una conferenza stampa tenuta ieri, 7 luglio, da Cateno De Luca nel prestigioso Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca ha innescato una polemica sulla presunta “disinvoltura” con cui l’ex sindaco e leader di Sud chiama Nord utilizzerebbe gli spazi comunali di Messina. A sollevare il caso è un post di Angela Rizzo, nota attivista e figura critica della politica locale, che mette in dubbio il rispetto delle procedure standard a cui ogni cittadino o associazione deve sottostare per usufruire della storica sala.
La questione, che rimbalza sui social e negli ambienti politici cittadini, è semplice e diretta: Cateno De Luca ha seguito l’iter burocratico previsto, con tanto di richiesta formale e pagamento, per la sua conferenza stampa dal titolo “Qualcuno si farà male”? O ha beneficiato di una corsia preferenziale, occupando di fatto uno spazio pubblico senza le dovute autorizzazioni?
Nel suo post Angela Rizzo scrive oggi: “Il 3 luglio 2025 in un post social l’ex sindaco di Messina annunciava una conferenza stampa nel Salone delle bandiere del comune di Messina. Per tutti coloro che vogliono usufruire del ‘Salone delle bandiere’ c’è una trafila da rispettare: richiesta della sede, pagamento della sede e infine determina del dirigente. Ecco, vorrei sapere se tutto ciò è stato fatto”.
La Rizzo, con la sua consueta meticolosità, fa notare un dettaglio non da poco: “L’ultima determina del dirigente direttore generale di concessione del salone delle bandiere è del 19.06.2025 ed è stata rilasciata ‘per lo svolgimento di una cerimonia di consegna diplomi per giorno 21.06.2025’“. E con ironia pungente aggiunge che l’eventuale mancanza di un atto pubblico visibile sarebbe forse da attribuire a una “manovra contro ‘sud chiama nord’ perpetrata da: Robert Kahn, Vinton Cerf, Mark Zuckerberg ed Elon Musk”.
La chiosa del suo intervento è un diretto richiamo alle responsabilità istituzionali: “Oggi 08.07.2025 la determina NON C’E’, qualcuno informi il sindaco che non ha organizzato una conviviale nel salone di casa sua”.
La vicenda, al di là del caso specifico, rappresenta una disparità di trattamento nel rapporto tra politica e cittadini: la trasparenza e l’uguaglianza di trattamento nell’accesso ai beni comuni. Il “Regolamento per la concessione in uso temporaneo delle sale e per la cura del decoro di Palazzo Zanca“, approvato dal Consiglio Comunale nell’ottobre del 2022, parla chiaro. La procedura prevede la presentazione di un’istanza formale, di norma con almeno dieci giorni di anticipo, e il successivo pagamento di un canone, a meno che non si rientri in specifiche categorie che godono della gratuità, come i partiti politici rappresentati in Consiglio Comunale, ma limitatamente a una volta al mese.
Una consultazione dell’Albo Pretorio online del Comune di Messina, ad oggi, non ha permesso di rintracciare una determina dirigenziale che autorizzi specificamente la conferenza stampa di “Sud chiama Nord” per la giornata del 7 luglio. Questo non esclude in assoluto che un’autorizzazione possa essere stata concessa per altre vie o che la pubblicazione non sia ancora avvenuta, ma l’assenza di un atto pubblico e facilmente reperibile alimenta i dubbi sollevati da Angela Rizzo.
Dall’amministrazione comunale, al momento, non sono giunte repliche ufficiali volte a chiarire la posizione di Cateno De Luca e le modalità di concessione della sala. Un silenzio che, inevitabilmente, lascia spazio a interpretazioni e rafforza la percezione di una gestione “ad personam” della cosa pubblica, proprio quella che il leader di Sud chiama Nord ha spesso dichiarato di voler combattere. La vicenda resta aperta, in attesa di una risposta chiara che possa confermare il rispetto delle regole o, in caso contrario, spiegare le ragioni di un’evidente eccezione.

