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Inchiesta Galvagno, Musolino (IV): “Sistema opaco, presentai tre interrogazioni mesi fa ma fui ignorata”

- 01/07/2025
Dafne Musolino

La senatrice di Italia Viva ricorda di aver presentato tre interrogazioni parlamentari, rimaste senza risposta, sulla gestione dei fondi per la cultura. “Chiesi di usare i soldi per il deficit, non per rivoli clientelari”.

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ROMA – Mentre l’inchiesta sulla corruzione alla Regione Siciliana scuote i palazzi della politica, dalla senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, arriva un duro affondo che sposta il focus dal piano giudiziario a quello politico. “Sono stata buona profeta, ma completamente ignorata“, dichiara la senatrice, rivelando di aver denunciato per mesi la gestione opaca dei fondi pubblici attraverso tre interrogazioni parlamentari rimaste lettera morta.

L’intervento della Musolino si inserisce direttamente nel dibattito innescato dall’indagine che vede coinvolto, tra gli altri, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’assessore regionale Elvira Amata. Pur mantenendo una posizione “assolutamente garantista“, la senatrice sottolinea l’esistenza di un “problema politico” ormai innegabile.

Emerge dalle cronache di questi giorni una gestione personalistica della cosa pubblica esercitata dalla politica alla Regione Siciliana“, afferma Musolino. “Una distribuzione di fondi sganciata da qualsiasi criterio oggettivo di concreta valutazione delle proposte, che si è evidentemente prestata a logiche opache“. Un sistema, aggiunge, che la stessa Corte Costituzionale ha già bollato come “completamente svincolato da ogni criterio di oggettività e trasparenza”.

La senatrice non si limita alla critica odierna, ma rivendica le sue azioni passate. “Un sistema che ho denunciato nei mesi scorsi in tre interrogazioni parlamentari presentate ai ministri di Cultura, Giustizia, Economia e Affari regionali“, spiega. L’ultima di queste, datata 12 marzo 2025, conteneva una proposta precisa e provocatoria: “Ho chiesto di evitare la dispersione di ingenti somme in mille rivoli clientelari, suggerendo invece di utilizzare quei fondi per il ripiano del deficit regionale“.

Una richiesta, insieme alle altre, caduta nel vuoto. “Le interrogazioni sono rimaste senza risposta da parte del governo”, lamenta la senatrice di Italia Viva, che vede nelle notizie di oggi la triste conferma dei suoi timori. Di fronte a questo scenario, la conclusione è una richiesta non più rimandabile: “Rimane l’esigenza improcrastinabile di introdurre criteri di trasparenza, merito e oggettività nella gestione delle risorse pubbliche“.

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