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Dimissioni Croce, Sen. Musolino (IV) : “Atto tardivo, ma la vera responsabilità è di Schifani e della politica che lottizza la Sanità!”

- 21/05/2025
Dafne Musolino a Petrolio
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ROMA/MESSINA, 21 maggio 2025 – “Le dimissioni di Ferdinando Croce da manager dell’ASP di Trapani sono un atto tardivo, che arriva solo oggi a chiudere la dolorosa vicenda dei ritardi record nella consegna dei referti istologici. Un dramma emerso grazie alla coraggiosa denuncia di una professoressa che si è vista recapitare la diagnosi di tumore dopo un’attesa inaccettabile di otto mesi!

Esordisce così, con toni duri e diretti, la Senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, commentando l’epilogo della vicenda che ha travolto il vertice dell’Azienda Sanitaria Provinciale trapanese.

“Questo passo indietro,” incalza la Senatrice Musolino, “Croce avrebbe dovuto compierlo nell’istante stesso in cui lo scandalo è deflagrato. Sarebbe stato un atto di dignità e rispetto verso i cittadini e avrebbe permesso all’Asp di Trapani di voltare pagina immediatamente con la nomina di un nuovo dirigente. Invece, abbiamo assistito a quasi 90 giorni di agonia per un finale che era già scritto, paralizzando di fatto l’ente.

Ma la Senatrice non si ferma alla figura del manager dimissionario e punta il dito contro i vertici regionali: “Sia ben chiaro: le dimissioni di Croce, per quanto dovute, non assolvono nessuno. Le responsabilità più pesanti di questo disastro annunciato restano inchiodate sulle spalle del Presidente della Regione, Renato Schifani, e di Giovanna Volo, assessore alla Sanità all’epoca dei fatti, quando i referti a Trapani rimanevano colpevolmente nei cassetti.

Musolino allarga poi lo sguardo sulla gestione complessiva della sanità siciliana: “La prova provata di questa incapacità gestionale e politica è il vuoto di potere che da ben sei mesi tiene in ostaggio l’ASP di Palermo, priva di un dirigente. Una falla enorme che oggi ricade anche sulle spalle del nuovo assessore Faraoni. Il suo ruolo non può essere quello di un notaio che si limita a registrare i fallimenti o a puntare il dito su Croce; ha il dovere di risolvere le voragini, a partire dalla nomina immediata di un manager qualificato a Palermo!

“Pertanto,” conclude con forza la Senatrice di Italia Viva, “lo ribadisco con la massima energia: fino a quando la politica in Sicilia non si deciderà ad abdicare al controllo famelico sulla Sanità, fino a quando non la smetterà di considerarla un banchetto per la spartizione di potere, i siciliani continueranno ad assistere a questi spettacoli ingloriosi. E, come sempre, gli unici a pagare il prezzo di questa malagestione saranno i cittadini, privati del loro sacrosanto diritto alla salute.

ferdinando croce trapani ricorso
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