
Perché De Luca non ha interceduto presso il Presidente Schifani per l’ACR? Perché Basile stavolta, visto il precedente, non ha chiesto aiuto al “padre nobile”?
ANTEFATTO
Agosto dello scorso anno: il presidente dell’F.C. “Trapani Calcio 1905″, Valerio Antonini è in conferenza stampa con al suo fianco il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e l’assessore comunale al ramo, Barbara. Antonini in quella occasione dichiara: “la Regione Siciliana deve dare un segno di attenzione alle due società sportive della città”, entrambe di Antonini, il basket, che si prepara a giocare in A1, e il Trapani Calcio, tornato tra i professionisti, in serie C.
294mila euro ad una società calcistica
La notizia viene riportata su Tp24 e da lì arriva fino a “La7”, passando per il deputato regionale Lavardera che, a finanziaria approvata, sventola in aula il provvedimento che destina 294mila euro in favore della FC TRAPANI 1905 S.r.l. . Si tratta del Decreto numero 4710 del 23 ottobre del 2024 dell’Assessorato Regionale del Turismo dello Sport e dello Spettacolo a firma della dirigente generale Maria Concetta Antinoro.
La7 con la trasmissione “Piazza Pulita” di Formigli raggiungerà Antonini per chiedergli conto del contributo regionale di 300 mila euro incassato dalla sua società calcistica e alla domanda “Perché al Trapani si ed al Messina ed al Catania no” Antonini si avventa sulla telecamera – “Se non la spegni te la sequestro”. Poi Antonini denuncerà La7.
L’AVVOCATO FIGLIO DI SCHIFANI
Perché fa scalpore questa notizia dimenticata e rimasta tra i meandri della rete? Perché il contributo assegnato SOLO al Trapani FC, passando per l’assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo diretto dalla assessore messinese Elvira Amata, equivale alla cifra senza la quale l’ACR Messina è destinata adesso a retrocedere alla minima categoria o, addirittura al calcio dilettantistico.
IL SILENZIO DI CATENO DE LUCA, e non solo
Colpisce ed impensierisce ancora di più sapere che il consulente legale dell’F.C. Trapani è tale Roberto Schifani, ovvero il figlio di Renato, Presidente della Regione Siciliana e il “padre nobile” di Cateno De Luca.
Le domande allora sono tante: perché la Regione concede un contributo corposo come questo, 300 mila euro, ad una squadra di calcio che è una società privata? Perché, come si legge nel decreto di Giunta regionale, lo si concede per “il conseguimento degli scopi sociali”? E fa ancora più male, oggi, sapere che l’assessorato che accorda il mega contributo è diretto da UNA MESSINESE, Elvira Amata, assessore allo Sport.

A fare da sfondo a tutto questo, che non è poco, c’è il silenzio del deputato regionale Cateno De Luca, ex sindaco di Messina, oggi sindaco di Taormina, che in quanto deputato non può non sapere del contributo erogato in via esclusiva, dal suo “padre nobile”, alla società calcistica che è il maggior cliente del figlio Roberto. Perché De Luca non ha interceduto presso Schifani per l’ACR? Perché Basile stavolta, visto il precedente, non ha chiesto aiuto al “padre nobile”?
Lo stesso silenzio è calato anche in casa Sciotto, dove il fratello dell’ex patron dell’ACR Messina, non ha detto, finora, una parola su questa disparità. Non si è chiesto PERCHE’ neanche il Sindaco di Messina nè il suo assessore comunale al ramo Massimo Finocchiaro: “Perché la Regione ha dato al Trapani calcio 294 mila euro ed all’ACR Messina NIENTE?“. Per la stessa cifra Messina non avrà più una squadra di calcio professionistico.
Dolore su dolore per i tifosi a cui era sfuggito di certo questo passaggio di denaro, sommerso tra i mille contributi che la Regione ha concesso in finanziaria.
Non ci sono parole.
Se per questo tutti i contributi,a livello nazionale,se li dessero ai bisognosi, aiuterebbero centinaia di famiglie.siccome siete marci dentro,vi piace solo mettere zizzania dimostrando la vostra ignoranza e malizia