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Messina, rush finale per la salvezza

- 05/04/2025
Stadio San Filippo Messina

Il conto alla rovescia è già partito. Il Messina si gioca tutto nelle ultime tre. E il regolamento parla chiaro. Il distacco dalla quartultima deve restare sotto i nove punti: in caso contrario è la terzultima a retrocedere. Al momento sono sei le lunghezze dei giallorossi dalla Casertana. Sorrento, Foggia e Juventus U23 sono invece le gare ultime spartiacque che separano i peloritani dalla speranza dei playout. O dall’incubo retrocessione. 

Messina, tutto in quattro partite

Le sfide che restano sono tutte impegnative, specialmente alla luce dei pronostici dei bookmakers. I giallorossi non sembrano favoriti in nessuno degli ultimi match. Prospettiva che farebbe propendere a non puntare sui siciliani, a meno che non si consulti la lista aggiornata ad aprile 2025 dei migliori bonus scommesse per farlo. L’unica differenza è tutta nelle motivazioni e nella voglia di raggiungere quantomeno i playout per avere un’ultima chance in più.

Playout, obiettivo minimo per giocarsela

Dopo il 3-1 al “Franco Scoglio” (doppietta di Luciani, rete di Petrucci e rigore parato da Krapikas), il Messina continua a credere nell’impossibile. Del resto, la squadra di Banchieri ha dimostrato il carattere giusto per imporsi su un campo difficile come quello dell’Altamura. Una prova di forza che lascia ben sperare per le ultime partite contro squadre dello stesso livello dei pugliesi. Sorrento e Foggia sono rispettivamente a 32 e 30 punti in classifica. Il distacco di oltre dieci lunghezze potrebbe anche passare in secondo piano, considerando le motivazioni in gioco. L’obiettivo minimo è giocarsela fino alla fine per mantenere in vita una speranza basata esclusivamente sulla matematica. 

Nelle ultime quattro giornate sono sette i punti conquistati e nove le reti segnate. I problemi dei biancoscudati sembra siano stati improvvisamente accantonati per lasciar spazio alla determinazione di voler salvare la categoria. Un segnale importante, quello delle due vittorie consecutive, che non accadeva da più di un anno. È tornata la  prolificità del collettivo, per la terza volta nelle ultime quattro a segno per tre volte. Merito anche di Pierluca Luciani che in questo finale di stagione è salito prepotentemente nelle gerarchie degli attaccanti. 

Ma il momento positivo non è solo quello del reparto avanzato. Titas Krapikas è tra i più motivati dei peloritani. E l’aspetto mentale, nel finale di stagione, è quello che conta, soprattutto quando saltano gli schemi e la tattica. “Non so quanti punti servano, ma voglio vincerle tutte. Se sono scaramantico? È vero. Adesso abbiamo il Sorrento, dobbiamo però pensare ad una gara alla volta e vediamo. A Potenza  troveremo un campo piccolo, si giocherà come a Giugliano una partita avanti e indietro, ricca di capovolgimenti. Bisognerà lottare con tutto quello che abbiamo”.

Piccola parentesi societaria. Il futuro calcistico del Messina dipende esclusivamente dal risultato del campo, ma la bravura del collettivo giallorosso dovrà essere anche quella di non lasciarsi distrarre dalle voci extra sportive. Le dinamiche del club continuano ad essere nebulose, tra fondi, prestiti, quote e acquirenti potenzialmente interessati a rilevare. Il lavoro di Banchieri e l’intelligenza di tutto il collettivo sarà quella di guardare solo al rettangolo verde e alle proprie motivazioni. Un contesto più sereno avrebbe sicuramente aiutato i biancoscudati, ma ormai non resta che pensare al finale di stagione: alle ultime tre che potrebbero consegnare alla piazza un traguardo che adesso sembra davvero possibile.

Ovviamente molto dipenderà anche dalle gare di fine campionato della Casertana, impegnata tre volte su quattro in trasferta. La prima è sul campo del Giugliano, potenzialmente a caccia di un piazzamento playoff come ultima squadra tra le otto ammesse. La seconda è al “Viviani” di Potenza. Casalinga contro il Crotone, lanciatissimo e sempre più in ripresa. L’ultima è a Trapani, grande delusa del campionato e in discesa libera. Calendario piuttosto complicato, rispetto a quello dei giallorossi. Un motivo in più per crederci. Un motivo in più per giocarsela fino alla fine e sperare che la matematica non debba contare più di dieci punti tra terzultima e quartultima.

Stadio San Filippo Messina
Titas