
La candidatura ipotizzata e lanciata da Ninni Petrella, presidente del movimento “Partiamo da qui”
Ninni Petrella, presidente di “Partiamo da qui”, movimento attivo dal 2023, lancia una sfida: candidare a Sindaco la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino. Una iniziativa che parte autonomamente dal movimento di cui Petrella è fondatore e presidente e che vanta anche un circolo a Roma. Lo annuncia Petrella sua sponte con una intervista rilasciata a Tempostretto: “Dopo aver analizzato la situazione politica attuale, e viverla in prima persona – dice Petrella – sento di dover lanciare una sfida, la candidatura a sindaco della senatrice Dafne Musolino. Si tratta di una figura politica con una grande esperienza amministrativa. La sua capacità di fare squadra e di gestire le risorse in modo efficace è stata dimostrata durante la prima amministrazione De Luca“.

L’iniziativa del movimento di Petrella parte dal deserto politico messinese che non offrirebbe alternative e dalle condizioni di grave crisi economica in cui versa Messina: “L’attuale amministrazione, invece, ha visto un enorme spreco di opportunità, con molti finanziamenti che non sono stati recuperati. Dafne rappresenta per Messina una possibilità concreta di cambiamento, una persona che conosce davvero la città e sa come affrontare le sfide che ci aspettano” ha spiegato Petrella.

Dafne Musolino, avvocato, senatrice di Italia Viva, si occupa attivamente di temi nazionali e locali, mantenendo sempre saldo il suo rapporto di attenzione e di amore per la sua città. Ultime prese di posizioni della senatrice su temi locali, sono stati quelli relativi alla questione Ponte e le necessarie infrastrutture da “costruire prima della grande opera, senza le quali non avrebbe senso il ponte“, sulla opportunità politica e sulle modalità della nomina alla Città Metropolitana di Laura Castelli, sulla vicenda dei tirocinanti, sulla crisi idrica. Attenzione anche su temi regionali come le problematiche e le insufficienze della sanità siciliana, con il suo tour presso gli ospedali dell’isola, ed, in ultimo, a livello nazionale, la sua battaglia contro l‘autonomia differenziata e la sua presa di posizione sul caso del rilascio del generale Nijeem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica.
