A volte le notizie si travestono da buone, ma in controluce lasciano intravedere tutta la loro tristezza. Se è una buona notizia per i Monopoli e le Dogane che la Sicilia abbia letteralmente conseguito un boom di acquisti di biglietti della Lotteria Italia è “buona” solo per lo Stato che è riuscito a drenare molti più soldi dello scorso anno con una crescita del 28,4% di biglietti venduti.
Prima tra tutte le province siciliane è, guarda caso, Messina che ha acquistato ben 55.560 biglietti segnando un incremento del 22,6% rispetto allo scorso anno (indicativo che Enna segni un +41,6%).
E’ proprio vero che la “speranza” è l’ultima a morire perché quando ti è rimasto poco o nulla, l’unica ancora di salvezza, almeno psicologicamente, è proprio la speranza di “svoltare” con uno dei premi messi in palio da una raccolta di denaro immensa che decreta unico vero vincitore sempre lui… lo Stato.
La “speranza” anche per noi è che a Messina, dove i negozi chiudono come le strade, dove i commercianti, in un vortice negativo non vendono e non possono assortire, così come assumere, possano piovere tanti premi e che qualche famiglia, almeno così, magari con figli fuori città, con mutui da pagare, con prestiti soffocanti anche solo per pagare altri prestiti, con i redditi al minimo o precari, possa tirare un sospiro di sollievo.
Quel che “vince” davvero, purtroppo, è la statistica che relega Messina non certo tra le città in cui si vive meglio o tra quelle in cui i redditi sono tra i più alti, quasi nemmeno dignitosi se guardiamo tra il precariato diffuso.
Insomma auguri davvero a quei 55 mila che hanno comprato il biglietto, anche se la statistica racconta che un biglietto vincente alla Lotteria Italia è statisticamente possibile ogni 5.040.000 venduti….
