La mission della Messina Social City era quella di garantire la qualità dei servizi sociali e assistenziali insieme alla stabilità del rapporto di lavoro degli operatori.
MESSINA, 3 GEN– “L’ultima pubblica denuncia sulle attività della Messina Social City non può ridursi ad uno scontro tra una rappresentanza sindacale che lamenta l’esclusione dal confronto con la dirigenza e la consueta autocelebrazione delle attività da parte del management dell’azienda speciale”. Lo scrivono in una nota congiunta la Senatrice di Italia Viva Dafne Musolino e Angela Rizzo in qualità di componente della cabina di regia cittadina di IV.
“Al di là della condivisibile tutela dei diritti dei lavoratori e della legittima domanda di stabilizzazione degli stessi – scrivono Musolino e Rizzo – da oltre un anno denunciamo come Italia Viva la gestione caotica dei servizi, spesso interrotti bruscamente con la motivazione della cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato degli operatori che vengono impiegati alternativamente sia come assistenti domiciliari per gli anziani o per i soggetti fragili o per altre mansioni di diversa natura, assistendo ad una pretesa fungibilità di mansioni che costituisce la più evidente manifestazione di disprezzo sia delle necessità degli assistiti che delle stesse specifiche professionalità degli operatori.
A questo tema, così delicato e trascurato dall’amministrazione comunale, si aggiunge quello dei molteplici affidamenti diretti, della gestione dei fondi extrabilancio e delle graduatorie “saliscendi” con posizioni variabili…
Su questi temi Italia Viva mantiene alta la propria attenzione, rammentando all’amministrazione che la mission della Messina Social City era quella di garantire la qualità dei servizi sociali e assistenziali insieme alla stabilità del rapporto di lavoro degli operatori. Entrambi gli obiettivi ci sembrano lontani dal traguardo e non bastano i brindisi di buon anno o le campagne autocelebrative per convincere gli utenti che i disservizi lamentati siano solo frutto di difficoltà temporanee e non la conseguenza di un management spesso improvvisato, che attinge a pareri esterni per giustificare il proprio operato.”. Così la senatrice Dafne Musolino e Angela Rizzo componente della cabina di regia cittadina di Italia Viva.