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Esce dal coma e crede di essere nel 1980. “Non conoscevo mia moglie e mio figlio”

- 21/10/2024

Dopo esser stato investito nel 2019, Luciano, oggi 63enne crede di averne ancora 24. Svaniti 39 anni di ricordi

AGI – Corre l’anno 2019. Luciano rientra a casa da lavoro, poi esce di nuovo e viene investito da un’auto pirata e rimane in coma in un letto d’ospedale fino al risveglio, cinque anni dopo. C’è solo un problema: è convinto sia il 1980, quando 24enne lavorava all’aeroporto di Fiumicino. E credeva di essere ancora quel ragazzo, inconsapevole di aver compiuto 63 anni. Svaniti 39 anni di ricordi.

Al Messaggero ha raccontato i particolari di quella giornata. Luciano chiede di chiamare la madre, e l’infermiere gli passa un telefono piccolo, apparecchio a lui sconosciuto. Qualche ora dopo gli annunciano l’arrivo di una signora. Nella sua stanza entra sua moglie, un’anziana a lui sconosciuta. “Mi chiamava ‘Luciano’. E io mi chiedevo come faceva a saper il mio nome”. Poco dopo si è presentato un uomo sui 35 anni, suo figlio. “Ma come poteva essere mio figlio un uomo nato molto prima di me? E poi quale moglie? Io non ero sposato – racconta Luciano – ma fidanzato, e non certo con quella donna che doveva averne quasi sessanta, ma con una ragazza di 19 anni”.

Fino al momento in cui Luciano si alza dal letto e vede riflesso nello specchio un uomo di un 63enne e il volto segnato dall’età. Così gli hanno spiegato che l’incidente era avvenuto nel 2019 e non nel 1980 e che il trauma subito gli aveva fatto perdere la memoria degli ultimi 39 anni di vita. La ragazza 19enne l’aveva sposta e con lei era diventato genitore.

Ha dovuto rimparare tutto Luciano “Ricordo ancora lo stupore di viaggiare che su uno schermo mi mostrava la mappa di Roma, anzi il Tutto città come lo chiamavamo una volta”. La madre che lui avrebbe tanto voluto avvisare dal letto dell’ospedale era morta. Luciano ha capito che la sua vita da uomo adulto è andata persa ma un po alla volta sta imparando a vivere la sua nuova vita. Adesso si occupa della manutenzione, in una scuola “Ogni tanto – dice – incontro qualcuno che mi saluta. Sarà sicuramente un vecchio amico ma io non so chi sia, comunque per gentilezza faccio finta di riconoscerlo e ricambio. A volte dico che mi piacerebbe volare su un aereo, non l’ho mai fatto. Mia moglie mi fa: ‘Ma che dici? Siamo stati insieme a Parigi’. E io le rispondo: ‘Tu ci sei stata, io no'”.