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Polizia Metropolitana: l’incarico revocato e la “versione” di Pietro Fotia. “De Luca? Speravo diventasse presidente… ma non ne condivido tutte le scelte”

- 13/08/2024

I miei rapporti con Cateno De Luca sono semplici: nel 2022 mi sono convinto che, se fosse stato eletto Presidente della Regione Sicilia, tutti i cittadini ne avrebbero beneficiato; quindi, è normale che lo appoggi, così come ho sempre fatto con tutti i “politici” a cui ho dato una “mano”.

Pietro Fotia, dopo la revoca della determina che lo aveva indicato quale vice comandante della Polizia Metropolitana con funzioni dirigenziali, scrive per fornire la propria versione dei fatti e per chiarire anche la sua “vicinanza” a Cateno De Luca, vista anche la funzione di sindacalista di Fotia. Se Fotia scrive e si sobbarca il compito di chiarire, lo stesso non fa il Direttore Generale della Città Metropolitana e del Comune di Messina che in concreto ha dapprima promosso e dopo revocato il dipendente Fotia. Se un chiarimento ha fornito Puccio è stato solo nei confronti del quotidiano, in forma non approfondita quasi come fosse un errore di poco conto. Ricordiamo che “sviste” simili si sono verificate anche nell’ufficio di dirigenza del Comune gestito dallo stesso Puccio in merito alle assunzioni che non potevano essere fatte a causa dell’irregolarità contabile in cui ancora oggi il Comune di Messina versa per la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2023 dell’ente. Bilancio del quale ad oggi non si sa ancora nulla non essendo pervenuto in commissione consiliare bilancio per l’approvazione a cui seguirà il vaglio dei revisori e la votazione in Consiglio Comunale a cui dovrà essere presente il commissario ad acta nominato dalla Regione a spese del Comune di Messina, ovvero dei messinesi. Per questa “svista”, dapprima sottovalutata e quasi negata dopo i nostri articoli, avrebbe “pagato” una dipendente trasferita ad altro ufficio. Mentre il DG Puccio è ancora in carica e si consente la “svista” alla Città metropolitana che ha interessato Fotia.

Scrive FOTIA:

Il sottoscritto dott. Pietro Fotia, in merito a quanto in oggetto, stante le numerose e fuorvianti
illazioni ed interpretazioni poste in essere da svariati soggetti sui fatti de quo, vuole precisare
quanto segue, invitandoVi a darne pubblicazione:

  1. La delega di Funzioni, a me assegnata quale Datore di lavoro, è scaturita da un Decreto Sindacale
    ripreso successivamente con atto del Direttore Generale, con il quale “veniva disposto” che i
    soggetti posti al vertice delle Direzioni della Città Metropolitana di Messina e del Corpo di Polizia
    Metropolitana, svolgessero le funzioni di Datore di lavoro nell’ambito dei servizi di loro
    competenza.
    Quanto sopra detto, è sempre stato fatto.
    Nessun vantaggio, né economico né di altro genere, è scaturito dalla delega, bensì solo
    responsabilità gravose. Nessun atto è stato posto in essere relativamente ad impegni di spesa, nè
    poteva esserlo in quanto, in base al vigente funzionigramma,“gli atti aventi rilevanza esterna e che
    comportino impegni di spesa” sono di competenza del Direttore Generale. Il Responsabile del
    servizio di Polizia predispone l’atto quale responsabile del procedimento. Nella fattispecie, essendo
    stato nominato Vice Comandante ai sensi dell’art. 21 del vigente regolamento del Corpo di Polizia
    metropolitana,”Il Vice Comandante coadiuva il Comandante in tutte le sue funzioni e lo
    sostituisce di diritto in caso di assenza o impedimento”
    .

    Pertanto, gli atti del Comandante sono di competenza, a pieno titolo, della mia persona;
  2. L’incarico di Vice Comandante mi è stato assegnato, oltre che dal dott. Giovanni Giardina, anche
    da tutti gli altri Comandanti che lo hanno preceduto, ovvero Antonino Triolo e Daniele Lo Presti.
    “Nessun sostanzioso avanzamento di carriera” è scaturito da tale incarico, né alcun
    “appannaggio” economico, in quanto lo Scrivente già fruisce della indennità prevista quale
    Responsabile di Sezione (di importo pari a quella dei colleghi che svolgono tale Funzione), che è
    “omnicomprensiva” delle responsabilità derivanti dalle Funzioni esercitate come Vice Comandante.
    Tutte le “dicerie” susseguenti alla pubblicazione sulla stampa, cartacea ed “on line”, non hanno fatto
    altro che lasciarmi basito e molto amareggiato. Sto svolgendo il compito assegnatomi con
    abnegazione, per spirito di appartenenza al mio Ente. Non ho più riposi, sono impegnato ben oltre
    l’orario di lavoro cercando di svolgere al meglio i miei compiti. Tengo moltissimo alla Polizia
    Metropolitana, che è nata con me ed i miei colleghi.
  3. I miei rapporti con Cateno De Luca sono semplici: nel 2022 mi sono convinto che, se fosse stato
    eletto Presidente della Regione Sicilia, tutti i cittadini ne avrebbero beneficiato
    ; quindi, è normale
    che lo appoggi, così come ho sempre fatto con tutti i “politici” a cui ho dato una “mano”. Sempre
    riguardo al gruppo politico che fa capo all’Onorevole Cateno De Luca, oltre a specificare la mia
    vicinanza, è stato evidenziato che sono Segretario provinciale di un sindacato, sindacato che,
    tuttavia, ha sempre stigmatizzato, diffidato ed anche, se necessario, portato in giudizio sia le
    amministrazioni rette anche da esponenti del gruppo politico di cui trattasi, che le società
    partecipate, nei casi in cui venivano rilevati comportamenti non consoni a norme di legge e/o
    contrattuali. Di tali atti ne ha conoscenza anche la stampa. In particolare ho stigmatizzato episodi
    afferenti le esternazioni poste contro i dipendenti, assolutamente non condivisibili nei toni, stante il
    fatto che le amministrazioni raggiungono i risultati prefissati grazie all’impegno proprio dei
    lavoratori dipendenti. Si potrebbe affermare che ciò è accaduto in passato, ma gli atti di pochi giorni
    fa “dicono il contrario”: diffida a revocare la deliberazione che sopprime il Corpo di Polizia
    Municipale del Comune di Taormina, in quanto illegittima; nota alla partecipata ASM con cui si è
    presa posizione a favore dei lavoratori, rispetto a disposizioni ritenute non confacenti. Un’ultima
    precisazione è d’obbligo. Si è anche parlato di avanzamenti di carriera, e qualcuno potrebbe essere
    portato a “pensare” che la vicinanza politica mi abbia portato o mi porterà benefici. La previsione
    del fabbisogno del personale della Città Metropolitana di Messina, ente in cui lavoro, prevede,
    nell’ambito delle progressioni verticali di carriera, posti come Funzionario in tutte le aree, tranne
    quella di vigilanza ove presto la mia attività lavorativa. Tale ultimo provvedimento di
    programmazione non lo condivido assolutamente, ma non per me, ormai prossimo alla pensione,
    bensì per i colleghi che operano nel Corpo sin dalla sua nascita, professionalità che meritano di
    progredire in carriera.
    Evidentemente la città Metropolitana ha altri progetti.

In ultimo, reputo opportuno evidenziare quanto segue: qualsivoglia atto, illazione o altro che
reputerò lesivo della mia professionalità e/o onorabilità, verrà perseguito in tutte le sedi consentite, se ve ne saranno i presupposti.
Distinti Saluti”.

Pietro Fotia

Nella foto SALVO PUCCIO, DG Città Metropolitana e Comune di Messina