
“Le Scriventi Organizzazioni Sindacali hanno più volte segnalato ad ATM S.p.A. e denunciato nelle Sedi Istituzionali competenti, il sistema disciplinare “autocratico” adottato dalla direzione aziendale che nel caso di sinistri con coinvolgimento dei bus aziendali, oltre all’applicazione della sanzione disciplinare, richiede agli Operatori di Esercizio il risarcimento dei danni omettendo la procedura contrattuale e mette in mora i dipendenti che non soddisfano tale richiesta entro i tempi imposti in modo unilaterale”. Lo scrivono le sigle sindacali Orsa, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal all’ATM S.p.a. a seguito della sentenza del Tribunale del Lavoro di Messina che vede soccombente la società del Comune di Messina che aveva chiesto ai lavoratori i risarcimenti per i danni da sinistro durante l’espletamento del servizio.
“A conferma dell’illecito ripetutamente denunciato dalle scriventi OO.SS., anche in sede di incontro con il Sig. Sindaco di Messina all’uopo in indirizzo- scrivono le sigle sindacali – si è espresso il Tribunale del Lavoro con la Sentenza richiamata in oggetto (Sentenza n° 210/2024 – RG n° 3276/2022, ndr) che ad ogni buon conto si trasmette in allegato.
In buona sostanza il Giudice del Lavoro ha sancito il “mancato esperimento della procedura prevista dal CCNL di categoria” in occasione di sanzione disciplinare per sinistro e successiva richiesta di risarcimento a carico del dipendente interessato.
La sentenza in esame conferma di fatto il sistema di “giustizia sommaria” che conferisce ad ATM S.p.A. il triste primato di sanzioni disciplinari a pioggia e sommarie richieste di risarcimento che mensilmente gravano pesantemente sulla busta paga dei lavoratori”.
“Il pronunciamento del Tribunale del Lavoro che, ancora una volta, vede soccombente ATM S.p.A., si annovera fra i numerosi contenziosi legali che l’azienda affronta sistematicamente con l’impegno di risorse pubbliche, destinabili a scopi più nobili.
Tenuto conto che ATM S.p.A. ha disposto numerose sanzioni disciplinari e incassato successivi
risarcimenti a danno dei dipendenti, si chiede alla direzione aziendale di rivedere i pregressi similari e restituire ai lavoratori interessati i risarcimenti ottenuti con il sistema illecito descritto nella sentenza che ci occupa, anche per evitare ulteriori ricorsi legali che l’azienda dovrebbe affrontare con ulteriore impiego di denaro pubblico.
In assenza di fattivo intervento aziendale finalizzato alla celere risoluzione degli illeciti pregressi, le scriventi OO.SS. si vedranno costrette a porre in essere tutti gli strumenti sindacali e legali per la tutela dei propri associati” conclude la lettera.
