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Messina, Giro d’Italia 2022: esposto nell’atrio di Palazzo Zanca il Trofeo “Senza Fine”

- 12/04/2022

Da oggi, martedì 12, sino a lunedì 18 aprile, è esposto nell’atrio di Palazzo Zanca il Trofeo “Senza Fine”, che stamani è stato consegnato dal coordinatore e dal componente il Comitato Tappa del Giro d’Italia 2022, rispettivamente Francesco Giorgio e Lillo La Rosa, al Commissario Straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro, nel corso di una breve cerimonia, cui hanno presenziato il Vice Commissario Mirella Vinci e il Segretario Generale/Direttore Generale Rossana Carrubba.

Il Trofeo “Senza Fine” premia il vincitore finale del Giro d’Italia ed identifica, consegnando il suo nome alla storia sportiva del ciclismo, il vincitore della grande corsa rosa.

“Per Messina – evidenzia il Commissario Santoro – è un grande piacere ospitare l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia, che costituisce un momento di rilancio e di ripartenza della nostra città. Sono certo che l’evento sarà accolto con entusiasmo e gioia. Si tratta di un’occasione unica non soltanto per i valori che trasmette il Giro d’Italia col suo spettacolo sportivo, ma anche sotto il profilo turistico, culturale ed identitario”. Progettato dal designer Fabrizio Galli, il Trofeo “Senza Fine” è un oggetto a forma di spirale, con cerchi alternativamente più stretti e più larghi, in rame placcato in oro 18 carati del peso di kg. 9,5 circa. La spirale rappresenta, idealmente, la strada percorsa dai corridori al Giro d’Italia, strada e storia senza fine. È realizzato con una barra di rame, sagomata e arrotondata con speciale macchinario, poi sottoposta a una prima lucidatura cui segue un trattamento a caldo che consente alla barra d’essere attorcigliata e assumere la forma a spirale. È quindi tagliata e nuovamente lucidata prima dell’incisione dei nomi e, infine, sottoposta a procedimento di sabbiatura. L’originale è aggiornato ogni anno con il nome del vincitore con ripresa tv in diretta, ai piedi del podio premiazioni. Il Trofeo Senza Fine è da sempre realizzato nel laboratorio artigianale “Mario Penello”, azienda veneta di Saletto di Vigodarzere, in provincia di Padova, ora condotta dai fratelli Luca e Patrizia Penello, specializzata in trofei, coppe e targhe varie che fornisce pure i trofei per i vincitori delle altre corse rosa. Il Trofeo Senza Fine e le sue repliche sono esposte in diverse sedi di prestigio per ricordare il Giro d’Italia con quello che è diventato il suo emblema figurativo. Il primo a ricevere il Trofeo fu lo scalatore bergamasco Ivan Gotti, sul podio finale del suo secondo vittorioso Giro d’Italia nel 1999, a Milano.