“Messina, la città dove il Sindaco De Luca ha fatto sparire le baracche”… Questo è quanto si dice del nostro Sindaco fuori città. Questo è quel che, non vedendo, e per il successo, per la verità, del reperimento e della riconquista dei fondi necessari allo sbaraccamento, ha preso forma nel “continente” ma non solo, circa la situazione baracche a Messina. Un po’ come quei turisti stranieri che quando arrivano in città chiedono al tassista di portarli a vedere il Ponte sullo Stretto.
Le baracche però a Messina ci sono ancora e. quelle di Camaro Sottomontagna, si sono riempite di spazzatura.. a montagne. E questi rifiuti spesso prendono fuoco, certamente non da soli, ammorbando l’aria e mettendo in serio pericolo coloro che ancora abitano vicino a questi ruderi che dovevano essere distrutti ormai tre anni fa. Un allarme incendi e sanitario lanciato più volte dal consigliere comunale Libero Gioveni di Fratelli d’Italia e dal consigliere di Municipalità, avvocato Alessandro Cacciotto, ma senza fortuna. Ancor meno per gli abitanti che lottano con topi, insetti, odori nauseabondi ed anche le fiamme di incendi appiccati probabilmente dagli stessi che gettano i rifiuti, colpevolmente, o da coloro che non ne possono più di quell’odore. E poi ci sono i tanti TETTI IN ETERNIT. Altro che materiale smaltito… e se prendono fuoco anche quelli?
Una situazione esplosiva quella di Camaro Sottomontagna, e non è un eufemismo. Ma perché nulla si muvoe? Perché non il Sindaco di Messina non fa un’ordinanza e fa sgomberare l’area? Non sono riusciti a saperlo neanche i due consiglieri, nonostante le reiterate interrogazioni urgenti. Nessuna risposta. Ma perché Messina Servizi, la società che gestisce i rifiuti a Messina, non toglie i rifiuti accumulati a montagne? Di questo il perché si sa ed è incredibile: “perché l’area è di competenza di Arismé, la società, anch’essa comunale, che si occupa dello sbaraccamento (che non cè) e quindi Messina Servizi può SOLO togliere i sacchetti ed i rifiuti al di fuori dei ruderi” dice Gioveni. Una situazione paradossale che come al solito devono scontare i cittadini, ferma restando l’inciviltà di chi continua a riempire quelle baracche di rifiuti. Baracche, è bene sottolineare, una volta per tutte, ai colleghi giornalisti d’oltre Stretto, che NON RISALGONO al 1908. Di quelle baracche, molto più discrete ed in legno, forse a Messina ne è rimasta solo una (all’Annunziata) e non è piena di immondizia.
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