22 dicembre 2020
Si è concluso con la sentenza nella tarda serata di ieri il primo grado del processo scaturito dall’inchiesta denominata “Beta”. L’inchiesta era nata per gli accertamenti derivanti dall’attività della DEMOTER di Carlo Borella, condannato a 13 anni in primo grado. L’accusa è quella di concorso esterno in associazione mafiosa, per aver favorito gli interessi delle famiglie mafiose Romeo-Santapaola. Un’inchiesta che aveva preso e prime mosse dai verbali delle dichiarazioni dell’imprenditore edile Biagio Grasso. La Demoter è l’impresa costruttrice dello stadio San Filippo di Messina, gli svincoli dell’Annunziata e di Giostra.
Il Giudice Silipigni della Prima Sezione Penale del Tribunale di Messina ha anche condannato a 14 anni l’avvocato Andrea Lo Castro, legale delle famiglie Barbera, Grasso, Marano, Spina, Soraci e Romeo.
LE CONDANNE
Condannati a 2 anni e 8 mesi Giuseppe Amenta, Domenico Bertuccelli, Salvatore Boninelli, Carmelo Laudani, Salvatore Piccolo e Salvatore Guadagno.
Condannati a 13 anni l’imprenditore edile Carlo Borella, ex presidente dei costruttori edili di Messina e Stefano Barbera.
Condannato a 14 anni l’avvocato Andrea Lo Castro, a 16 anni Francesco Romeo, a 10 anni Fabio Lo Turco, a 12 anni ciascuno Pietro e Vincenzo Santapaola (classe ’63), a 12 anni e 8 mesi condannati anche Ivan Soraci e Michele Spina.
Condannato a 9 anni il funzionario comunale dell’Urbanistica, Raffaele Cucinotta, a 3 anni e 2 mesi Silvia Gentile, Franco Lo Presti a 3 anni, Guido La Vista ad un anno e 3 mesi.
Assolti con formula piena, per non aver commesso il fatto Antonino Di Blasi, Giovanni Marino, Benedetto Panarello, Vincenzo Santapaola (classe ’64), Filippo Spadaro e Paolo Lo Presti. Assolto perché il fatto non costituisce reato Antonio Amato.
Disposto il non doversi procedere nei confronti di Roberto Cappuccio, imprenditore, per difetto di procedibilità.
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