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Polizia Municipale – SILPOL, “pericolo scampato per un collega, ma nessuna strategia a difesa del Corpo”

- 16/04/2020
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Messina, 16 aprile 2020 – Nota stampa SILPOL – Segr. Prov.le. Gemellaro

Si attendeva l’esito di un tampone per un operatore della Polizia Municipale. Le modalità per le quali si sia trovato nell’incertezza di aver contratto il coronavirus non è di nostra competenza riportarle. Ma il comunicato stampa diramato oggi dalla SILPOL le “canta” chiare all’Amministrazione circa il livello di sicurezza e l’opportunità delle scelte operate a tutela consequenziale nei confronti degli agenti del Corpo di Polizia Municipale.

“A pericolo scampato, almeno in questa occasione, non possiamo, oltre ai rallegramenti per la salute del collega, non esprimere la nostra amarezza, il nostro sgomento e la nostra rabbia per i rischi che continuamente corrono gli operatori della P.M. di Messina ancor più in questa fase di pandemia.

            Abbiamo iniziato sin da subito (febbraio 2020) a porre l’attenzione sulla necessità di dotare il personale della P.M. dei presidi necessari, non tanto per una smania da primi della classe, altra epidemia dilagante, ma perchè le forze di Polizia, già nel primo DPCM a carattere generale, sono state considerate tra le categorie a rischio e per questo inserite tra i soggetti da tutelare.

            E’ stato come rincorrere il nulla. Non sono bastate le diverse note inviate ai vari referenti istituzionali nè le riunioni vecchie e nuove (videoconferenze) per la sicurezza sui luoghi di lavoro, a far comprendere che la tutela della salute non è materia di sfoggio verbale nè di dissertazioni burocratiche destinate a perdersi nei meandri di protocolli e documenti cartacei.

            Siamo fortemente adirati perché un sospetto caso da Covid19 tra gli operatori del Corpo, che ha portato alle necessarie verifiche sanitarie, è stato gestito nella superficialità più disarmante attraverso una totale disinformazione che ha generato un processo allarmistico, poi fortunatamente rilevatosi ingiustificato.

Non si è pensato di ipotizzare una ricostruzione di fatti e movimenti  di operatori per congelare, in attesa dei dovuti riscontri, eventuali propagazioni. Non si è pensato, in presenza di un rischio incombente, di attivare una sanificazione immediata e straordinaria, oltre quelle cicliche ordinarie mai puntuali. Non si è pensato, nei fatti, di ipotizzare quella strategia tanto decantata della tutela della salute. Ma da parte di chi, viene da chiedersi! Di un Dirigente che non ha le attribuzioni e la professionalità maturata di un Comandante e che, nonostante gli sforzi, fatica nel doversi misurare costantemente con una materia che la legge stessa prevede sia specifica? E allora si pensa all’Amministrazione, pur consci di vivere in uno stato di emergenza generale, non dissimile da quello delle altre città, ove l’attenzione è rivolta principalmente a garantire i bisogni primari dei cittadini, si vuole richiamare l’attenzione su questi aspetti che non sono da considerarsi secondari. Non ci va di alimentare  polemiche, di questi tempi assai al ribasso come valore, ma ci chiediamo se ogni santo giorno nel propagandare il report dell’attività della Polizia Municipale di Messina, giustamente, non si abbia la sensibilità di accorgersi se, al di là del continuo richiamo all’operatività della stessa a 360° gradi, si sia provveduto a dotare quello stesso personale dei presidi necessari. Questo non lo si fa a pretesto ma a ragione delle disposizioni del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute che hanno uniformato i protocolli operativi della P.M. a quelli delle altre Forze di Polizia.

            E’ veramente raccapricciante dopo 45 giorni di lookdown presentarsi in servizio e non trovare i presidi minimi (guanti e mascherine), vista l’assoluta insufficienza delle 300 mascherine fino ad ora consegnate, assistere ai ritardi nella sanificazione degli ambienti e non avere una sanificazione costante di quei pochi mezzi di servizio a disposizione che girano su più turni.

            Certo se si immagina che il passo successivo della P.M. di Messina potrebbe essere andare a presidiare Marte con i droni e poi non ci si accorge che manca il pane quotidiano, qualche riflessione generale appare più che obbligata da parte di tutti ed in special modo di chi ne ha il dovere istituzionale”.