Messina, 12 aprile 2019 – di Giuseppe Bevacqua
Ricordo chiaramente quello che ieri raccontava, in conferenza stampa, il Rettore di Messina, Salvatore Cuzzocrea. Anche perché, come lui, anche io presi la macchina con un collega ed un amico, Gaetano Alessandro, trapiantato di cuore, per recarci a Palermo e capire da vicino quello che stava accadendo all’ISMETT.
Anche quello un centro di eccellenza, anche l’ISMETT un’isola unica ed insostituibile per chi, abitante al Sud, voleva evitare di sommare al dolore anche il disagio ed i costi di un viaggio della speranza al Nord. Anche l’ISMETT come Nemo Sud era nel periodo dell’approssimarsi della scadenza della convenzione. Quella dell’ISMETT era in immediata scadenza, quella di Nemo Sud scadrà tra soli tre anni.
Perché dico questo? Mi spiego. Nel mio lavoro ho sempre pensato che non si può scrivere dei fatti se non li tocchi con mano. Non puoi parlare di ciò che non vedi e che non vivi. Si rischia di sbagliare e, nel mio lavoro l’informazione è tutto, l’accertamento dell’informazione ancora di più.
Così ho deciso di andare al Nemo Sud e di assistere alla conferenza stampa che i vertici del Centro Clinico, dell’Università e del Policlinico avevano indetto. Quel che è emerso è un dato su tutti: la voglia di fare chiarezza e l’apprensione che dai malati è stata trasferita con un processo osmotico immediato a chi li assiste. Un aspetto questo che non può essere trascurato. Il mio riferimento all’ISMETT, così come quello richiamato dal Rettore, non è casuale. Allora come oggi l’indiscutibile valenza non solo medica ma anche sociale che le due strutture parallele nei loro obiettivi svolgono, l’una per i trapianti e l’altra per la riabilitazione e per il trattamento di malattie come la SLA, è stata schiacciata sotto il peso di azioni politiche che non hanno preso, oggi, forse in considerazione l’effetto mediatico che dubbi, che peraltro erano stati già accampati fin dal 2013, circa assunzioni, nomi, concessioni e quant’altro, sollevati con un’interrogazione avrebbero innescato.
Ciò che si è ottenuto è, in via immediata la paura negli utenti della struttura, oggi con Nemo Sud, come allora con l’ISMETT. I chiarimenti arriveranno e se le irregolarità ci sono saranno certamente evidenziate. Ne sono certo e li sto attendendo con l’incontro che Nemo Sud, Università di Messina e Policlinico avranno con l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e con i Ministri della Salute e della Pubblica Amministrazione. Ma la domanda del Rettore Salvatore Cuzzocrea la voglio condividere e farla mia: “Chi c’è dietro tutto questo? Quali sono i nomi?“. E voglio aggiungere, per dovere giornalistico super partes: Perchè proprio adesso, nell’approssimarsi della scadenza della convenzione? Oggi come allora con l’ISMETT?
E ancora: il racconto dei due campi e dei due allevatori di buoi, citata dal Rettore, è indicativa di ciò che sta accadendo? C’è in corso una battaglia per accentrare tutto in un solo campo ? “A costo che i buoi del mio concorrente muoiano“, come rispondeva uno dei due protagonisti della metafora narrata da Cuzzocrea?
Anche questi sono interrogativi che impongono una esaustiva risposta. E chi l’attende sono proprio i malati assistiti e curati da NEMO SUD. E noi insieme a loro.