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IL GRANDE BLUFF DEGLI ASILI A MESSINA. I DATI VERI E I CANCELLI CHIUSI

- 19/11/2025
de luca basile asili

Tra gli urli di De Luca e i silenzi di Basile, la verità è una sola: i bambini restano a casa. Viaggio nella “buona amministrazione” che sa contare i soldi ma non sa piantare i chiodi.

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Giuseppe Bevacqua

di GIUSEPPE BEVACQUA

A Messina, se si potesse abitare dentro un comunicato stampa, staremmo tutti larghi e comodi. C’è un rumore di fondo che non smette mai, una fanfara ossessiva che ripete il mantra della “buona amministrazione“, del “modello Messina“, del “miracolo” di Cateno De Luca ereditato dal fedele Federico Basile. Ma gratta gratta, sotto la vernice dello slogan elettorale, trovi la solita, vecchia ruggine. E trovi i numeri, quelli veri, che non si fanno incantare dalle dirette Facebook.

La questione degli asili nido è la cartina di tornasole di questo inganno collettivo. Ci dicono, con la faccia tosta di chi pensa che i cittadini siano una massa di smemorati, che hanno intercettato 84 milioni di euro. Parlano di “centinaia di nuovi posti“, 499 per la precisione. È il gioco delle tre carte applicato alla cosa pubblica: ti sventolano davanti i soldi del PNRR o di Agenda Urbana come se fossero mattoni, ma i soldi non sono asili. I finanziamenti non scaldano i biberon.

La realtà, quella che le famiglie toccano con mano quando cercano disperatamente di iscrivere un figlio, è di una miseria spaventosa. In una città con quasi cinquemila bambini sotto i tre anni, i posti comunali veri, quelli dove puoi entrare domani mattina, faticano ad arrivare a centocinquanta. Siamo inchiodati a una copertura ridicola tra l’8 e il 10 per cento, anni luce lontani da quel 33 per cento che l’Europa civile considera il minimo sindacale per non essere il terzo mondo. Una condizione di disagio che avevamo già illustrato con l’aiuto della CGIL nel luglio dello scorso anno.

Quanto siamo lontani dalla civiltà? Tantissimo. I dati europei ci dicono che una città non è un accampamento se garantisce asilo al 33% dei bambini. Messina è ferma al palo.

INDICATOREIL DATO REALE
Popolazione 0-3 anni (Messina)~ 4.800 bambiniLa platea che ha diritto al servizio.
Obiettivo Minimo UE (33%)1.584 postiQuelli che dovremmo avere per legge morale e civile.
Posti Comunali EFFETTIVI~ 158Il numero reale dei posti a bando (escluso l’inganno dei privati).
Copertura Reale~ 8% – 10%Siamo a livello da prefisso telefonico.
DEFICIT (Posti mancanti)– 1.426 postiOltre 1.400 famiglie sono lasciate sole.

Prendete il caso del “Lupetto Vittorio”, la struttura militare che ci viene venduta come grande conquista civica. Bella, certo. Ma andate a vedere le graduatorie: tolti i figli dei dipendenti della Difesa, ai “civili”, alla gente comune, restano le briciole. Dodici posti, forse qualcuno in più se va di lusso. Una lotteria, non un servizio.

IL CASO “VIA BRASILE”: come un’opera “lampo” è diventata un’opera “lumaca”.

via brasile 4

Ma dove il bluff diventa scandalo, dove l’incapacità gestionale si traveste da fatalità, è nel cantiere di via Brasile. Doveva essere il fiore all’occhiello: un asilo prefabbricato (anche se per soli 18 posti), roba che in Alto Adige montano in tre settimane. Qui siamo alla farsa. Appalto vinto con un ribasso mostruoso del 30 per cento (Finanziamento Masterplan da 1 milione di euro. Lavori aggiudicati per circa 540.000 euro) dalla Althea S.r.l. di Favara (AG) – e già lì chiunque abbia mai visto un cantiere sa che puzza di bruciato – e lavori che si piantano subito.

Perché? Perché il progetto del Comune non combaciava con la realtà. Hanno disegnato una cosa e trovato un’altra. E cosa succede in questi casi nel magico mondo degli appalti pubblici siciliani? Scatta la “sospensione legittima”. Niente penali alla ditta, perché l’errore è a monte, è nel manico, è in quegli uffici tecnici che la “buona amministrazione” giura di aver fatto funzionare come orologi svizzeri.

VIA BRASILE IN DETTAGLIO

via brasile

Quando si accetta un ribasso così forte (sopra il 30% è considerata “anomalia” tecnica, anche se legale), spesso l’impresa recupera margine proprio sulle “varianti” e sulle “riserve”. Ogni modifica al progetto diventa un costo extra o, come in questo caso, un motivo per allungare i tempi senza pagare dazio.

Così, non vi è un documento con scritto “Proroga per ritardo colpevole“. Vi sono invece una serie di Verbali di Ripresa Lavori che spostano la data di fine lavori sempre più in là. La nuova data ufficiosa che circola tra i corridoi di Palazzo Zanca non è più “Marzo 2024” (quella del cartello), ma un generico “Entro il 2025”, che sta finendo.

In un appalto normale, se consegni in ritardo paghi una penale per ogni giorno di sforo. Nel caso di Via Brasile, questo non sta accadendo. Perché? Il motivo risiede nella giustificazione tecnica usata per lo stop: “Errori progettuali e necessità di Varianti in corso d’opera”. Dagli atti emerge che il progetto originale (fatto dal Comune/tecnici incaricati) aveva delle incongruenze tra la base in cemento armato (fondazioni) e la struttura prefabbricata in legno (XLAM) che doveva esserci montata sopra. Quando l’errore è nel progetto, l’impresa non ha colpa. Ha il diritto di fermarsi e dire: “Io non posso montare il pannello se la base è sbagliata. Ditemi voi come procedere”. In quel momento scatta la “Sospensione dei lavori”. Durante la sospensione, il tempo contrattuale si congela. Quindi, anche se il cantiere è fermo da 6 mesi, per l’orologio dell’appalto è passato zero tempo. Ergo: niente penali.

via brasile cartello

Il risultato è che il tempo passa, il cantiere resta fermo o avanza al rallentatore, le “proroghe mascherate” si accumulano e i diciotto bambini che dovevano entrare lì nel 2024 sono ancora a casa coi nonni o in un nido privato a pagamento.

STRUTTURAL’ANNUNCIO (De Luca / Basile)LA REALTÀ OGGIIL TRUCCO / IL DETTAGLIO
Asilo Via Brasile (S. Licandro)“Consegna rapida Marzo 2024”. Prefabbricato “lampo”.CANTIERE FERMO/LENTO. Consegna slittata a data da destinarsi (forse 2025).Errore di progetto del Comune. Nessuna penale alla ditta (ribasso 30%) grazie a “sospensioni legittime”.
Asilo “Lupetto Vittorio”“Grande conquista per la città”.OFF LIMITS. Totale posti: ~29. Posti per civili: ~12.È un asilo militare. Ai cittadini comuni vanno le briciole avanzate dalle Forze Armate.
Asilo Bordonaro (Cap. Traina)“Riqualificazione con fondi PNRR”.IN RITARDO. Doveva essere pronto a inizio 2024.Classico iter burocratico impantanato. I soldi ci sono, l’asilo no.
Micro-Nido Palazzo Zanca“L’Asilo del Sindaco”, simbolo di efficienza.IRRILEVANTE. Posti totali: 9.Operazione di puro marketing politico. Utile per le foto, nullo per la statistica.
Asilo Granatari“Nuova costruzione per la zona Nord”.IN COSTRUZIONE. Ritardi sul cronoprogramma.Altra opera che le famiglie vedranno (forse) quando i figli andranno alle elementari.
Totale “Piano 84 Milioni”“Centinaia di nuovi posti”, “Rivoluzione”.0 (ZERO) nuovi posti aggiuntivi stabili aperti oggi da questi cantieri.Si contano i soldi “impegnati” come se fossero asili già aperti.

IL COSTO OCCULTO E L’OPERAZIONE VERITA’

de luca giornalisti

Eccolo il costo occulto che nessuno vi racconta nelle piazze urlanti. Il costo lo pagano i cittadini. Lo pagano due volte: prima con le tasse per finanziare opere che non vedono, e poi di tasca propria per supplire a un servizio inesistente. De Luca e Basile vendono futuro – “faremo”, “apriremo”, “stiamo programmando” – perché il presente è impresentabile.

Molto più chiaramente: De Luca e Basile usano il dato dei finanziamenti ottenuti (84 milioni, potenziale per 9 nuovi asili) come se fossero già asili costruiti. La realtà è che, ad oggi, una famiglia messinese ha circa 1 probabilità su 10 di trovare posto in un asilo pubblico o convenzionato. Gran parte della spesa dal 2013 ad oggi è “impegnata” ma non ancora liquidata alle imprese per lavori finiti. I ritardi su Bordonaro, Via Brasile e Granatari smentiscono la narrazione della “macchina perfetta”. Le 4 aperture promesse nel 2024 sono slittate o sono parziali.

La verità, nuda e cruda, è che amministrare non significa prendere i voti o prendere i soldi da Roma. Amministrare significa che quando un genitore cerca un asilo, lo trova. Il resto è propaganda, è rumore, è la solita politica che tratta i messinesi non come cittadini a cui rendere conto, ma come stupidi a cui raccontarla. E la cosa più triste, in questa Messina rassegnata, è che forse hanno ragione loro.

LO SGUARDO DI INSIEME DELLA SITUAZIONE REALE A MESSINA

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Struttura / ProgettoStato AttualeAmministrazione ResponsabileNote Critiche
San LicandroAttivoManutenzione (De Luca/Basile)Struttura storica. Riqualificata con fondi PAC.
Angolo del Cucciolo (Giostra)AttivoRistrutturazione (De Luca)Riaperto dopo anni di chiusura. È uno dei pochi “successi” reali.
Suor Maria Giannetto (Camaro)AttivoRistrutturazione (De Luca)Ampliato con fondi PAC (29 posti).
Lupetto VittorioAttivoManutenzione CostantePosti limitati (circa 29).
Micro-Nido Palazzo ZancaAttivoCreazione (De Luca)Molto pubblicizzato (“Asilo del Sindaco”), ma ha solo 9 posti. È simbolico, non strutturale.
Ex Palazzo Saya (CEP)Attivo/IbridoRecupero (Basile)Micro-nido. Recupero di un bene abbandonato, ma impatto numerico basso.
Asilo di Bordonaro (Capitan Traina)IN RITARDOBasile (Fondi PNRR)Fermo/Rallentato. Doveva essere consegnato a genn/2024. Ritardi tipici da appalto.
Asilo Via BrasileIN RITARDOBasile (Fondi PNRR)Fermo/Rallentato. Inizio lavori annunciato per giugno 2023, consegna prevista dic 2023. Ancora non pienamente operativo a regime.
Asilo GranatariIN RITARDOBasile (Fondi PNRR)Lavori in corso, consegna slittata rispetto al cronoprogramma 2023.
de luca rizzo bnasile