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ATM, galassie di potere e l’ombra delle “promozioni annunciate”. I sindacati scrivono a Basile: “Sistema intollerabile, intervenga”​

- 29/09/2025
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Galassie di potere, carriere annunciate e un muro di gomma contro cui si infrange ogni tentativo di dialogo. Non usa mezzi termini la durissima lettera aperta che Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti hanno indirizzato al sindaco Federico Basile per denunciare le pratiche gestionali di ATM S.p.A., descritta come un feudo governato da un management più incline ai proclami autocelebrativi sui social che al confronto costruttivo.​I

l rapporto con le parti sociali, un tempo motore del rilancio aziendale, è oggi ai minimi storici.

Archiviati i tavoli di discussione, anche aspri ma produttivi, la nuova dirigenza – accusano i sindacati – “impone e dispone, sfugge al confronto e ripiega nei social con sistematici proclami, passerelle e selfie”. Un palcoscenico patinato dove sorridono “pochi dipendenti accuratamente selezionati”, ricompensati con bonus ad personam per meriti sconosciuti ai più.

​La goccia che ha fatto traboccare il vaso è una selezione per la promozione di tre dipendenti, un percorso che le sigle sindacali definiscono “discutibile e farraginoso”. Il finale della storia, secondo quanto denunciato, era già scritto. Da tempo circolavano segnalazioni certificate che anticipavano con precisione i nomi dei vincitori, “uno in particolare”. E così è stato.

​Il processo selettivo, viziato da “anomale esclusioni”, è stato modificato in corsa, allargando le maglie per includere candidati inizialmente privi dei requisiti. A vincere, come da copione, è stato anche un rappresentante sindacale la cui ascesa, sussurrano i maligni, sembrava predestinata fin dai tempi della precedente governance, quella che ha inaugurato una “galassia di potere parallela” lasciando in eredità più di un’ombra.

​A rendere la vicenda ancora più torbida, la gestione della comunicazione. L’azienda ha annunciato i vincitori con un semplice Ordine di Servizio, omettendo la graduatoria. Solo dopo le proteste formali, in modo “frettoloso quanto informale”, è apparsa sull’app degli autisti una classifica con i punteggi, ma con i nomi dei candidati anneriti. I bocciati, i “figli di nessuno”, non sapranno mai perché sono stati superati.

​”Non siamo stupidi”, scrivono i sindacati, annunciando pieno sostegno ai lavoratori pronti a percorrere le vie legali per fare luce su questa “ennesima carriera annunciata”. L’appello, a questo punto, è diretto e senza filtri al primo cittadino, unico azionista dell’azienda più sovvenzionata della città.

​Si chiede a Basile un intervento “calmierante” per ricomporre un sistema che crea figli e figliastri, che premia i compiacenti e colpisce i “ribelli”. Un sistema autocratico che, avvertono i sindacati, rischia di esplodere in una stagione di proteste e contenziosi legali senza precedenti, con conseguenze inevitabili per il servizio e, quindi, per i cittadini.

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