32 views 5 min 0 Comment

Animali, politica e naso turato: la parabola calabrese del Partito Animalista ed i “rischi” di Sud chiama Nord

- 08/09/2025
carlo callegari

In Calabria, la nobile causa animalista scopre il pragmatismo più spinto. Pur di contarsi, il partito di Callegari si getta in un’alleanza spericolata con Sud chiama Nord, finendo per sostenere l’ex governatore di Forza Italia, Roberto Occhiuto. Un capolavoro di coerenza politica che vale l’esenzione dalle firme, un ostacolo altrimenti insormontabile.

triolo banner
triolo banner

In politica, si sa, la coerenza è un lusso per pochi e gli alti ideali spesso devono fare i conti con la dura realtà della sopravvivenza. E così, anche il Partito Animalista guidato dal suo presidente Carlo Callegari, da sempre alfiere dei diritti degli indifesi, ha deciso che in fondo la Calabria val bene un naso turato. Anzi, sigillato.

La missione è chiara: il partito deve crescere, presentare i suoi candidati, esistere. Un dovere quasi etico, che non ammette eccezioni. Nemmeno se questo significa scendere in campo al fianco di Sud chiama Nord, il movimento capitanato “per grazia ricevuta” da Laura Castelli, e finire a braccetto con il centrodestra di Forza Italia e del governatore dimissionario (per inchiesta) e ora ricandidato, Roberto Occhiuto.

Il pomo della discordia, o meglio, il succulento frutto della convenienza, è un dettaglio non da poco: l’esenzione dalla raccolta firme per la presentazione delle liste. Un’impresa che sarebbe stata titanica, quasi impossibile, per il piccolo ma eticamente elevato partito. Ed ecco la soluzione a portata di mano: un apparentamento con Sud chiama Nord, che grazie alla sua rappresentanza in Parlamento, offre il pass per la competizione elettorale. Un’offerta che non si poteva rifiutare, evidentemente. E così, ben 17 candidati animalisti si ritrovano catapultati in una coalizione che ha come perno quel centrodestra che, a immaginarlo, non è esattamente il primo interlocutore di un partito votato alla tutela di volpi e cinghiali.

Ma se per gli animalisti l’operazione è un capolavoro di pragmatismo, per Sud chiama Nord la scommessa in terra calabra si fa rischiosa. Quanto peserà realmente il partito di Cateno De Luca sul risultato finale? La Calabria non è certo il “feudo” messinese in cui il movimento è nato e cresciuto. Qui, dove il sistema politico di Sud chiama Nord “non ha mai assunto nessuno”, il consenso è tutto da costruire.

Dopo una lunga stagione da battitore libero, ondivago e indeciso tra un’opposizione di facciata e un dialogo mai negato con la maggioranza, il movimento della Castelli e di Danilo Lo Giudice si trova ora senza più alibi. È stato assorbito, anzi, fagocitato da un alleato ingombrante che prima avversava. La domanda sorge spontanea: che figura farà Sud chiama Nord se la sua dote di voti dovesse rivelarsi inconsistente e risicata? Rischia di essere l’ospite irrilevante a un banchetto a cui è stato invitato solo per portare in dote una scorciatoia burocratica.

Sud chiama Nord gioca una partita d’azzardo che potrebbe costargli cara in termini di identità e credibilità. Resta da vedere se gli elettori calabresi apprezzeranno questa commedia degli equivoci o se, al momento del voto, decideranno che certi matrimoni d’interesse non meritano nemmeno di essere celebrati.

Se per gli animalisti l’operazione è un capolavoro di pragmatismo, per Sud chiama Nord la scommessa in terra calabra si fa rischiosa. Quanto peserà realmente sul risultato finale? Rischia di essere l’ospite irrilevante a un banchetto a cui è stato invitato solo per portare in dote una scorciatoia burocratica.

In un confronto sul tema del randagismo e dell’animalismo in Calabria il presidente Occhiuto si è mostrato particolarmente interessato e sensibile viste le problematiche presenti nella regione – scrive Callegari dirigente nazionale del partito animalista italiano – grazie al lavoro svolto dalla dottoressa Marilene Bonavita, responsabile della Calabria, del presidente del partito animalista, l’avvocato Cristiano Ceriello e del dirigente nazionale Callegari, il partito animalista ha raggiunto l’obiettivo e correrà insieme al partito Sud chiama Nord che in questa occasione ha fornito l’esenzione delle firme. Di contro il partito animalista ha contribuito, tramite un suo rappresentante, a presentare le liste nelle varie circoscrizioni e ad avere la maggioranza dei candidati (17 su 24), visto la presenza dei tanti militanti sul territorio che si sono sempre dimostrati una garanzia di sostegno alle attività di cura e tutela degli animali”.

Laura Castelli Presidente di Sud chiama Nord
Laura Castelli Presidente di Sud chiama Nord
triolo new banner