
Dopo la denuncia dei pazienti oncologici, il sindacato degli infermieri lancia l’allarme: “Area senza controllo, rubate due auto in pochi giorni. Serve vigilanza”.

TAORMINA – Non c’è pace per l’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. Dopo la denuncia sulle difficoltà dei malati oncologici, un nuovo allarme, questa volta sulla sicurezza, scuote il nosocomio. Il parcheggio dell’ospedale è diventato un vero e proprio “campo minato”, un’area fuori controllo dove furti d’auto e atti vandalici sono all’ordine del giorno. A lanciare il grido di allarme è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche di Messina, che descrive una situazione insostenibile per il personale sanitario e per gli utenti.
Nel giro di pochi giorni, denunciano il segretario provinciale Ivan Alonge e il segretario di presidio Vincenzo Crimì, due automobili di proprietà di operatori sanitari che stavano prestando servizio notturno sono state rubate. A questi gravi episodi si aggiungono altri danneggiamenti a vetture in sosta, avvenuti anche in pieno giorno. “Il parcheggio è diventato terreno fertile per malintenzionati”, affermano senza mezzi termini i rappresentanti sindacali.
Secondo il Nursind, la radice del problema è la totale assenza di controllo: l’area è completamente priva sia di vigilanza fisica che di un sistema di videosorveglianza. A questo si aggiunge una gestione caotica degli spazi, aggravata dall’assenza di una ditta incaricata del servizio. I lavori di ammodernamento in corso, che hanno ridotto il numero di stalli disponibili, hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco, creando confusione e disagi. “Non c’è più alcuna distinzione tra i posti riservati ai dipendenti, quelli per i disabili e quelli per l’utenza”, denuncia il sindacato.
Di fronte a questa escalation di illegalità e disorganizzazione, il Nursind ha inviato una nota urgente al direttore generale dell’Asp, chiedendo interventi immediati e non più procrastinabili. Le richieste sono chiare e precise:
- Attivazione di un servizio di vigilanza fisso per garantire un presidio costante.
- Installazione di un adeguato sistema di telecamere come deterrente e per l’identificazione dei responsabili.
- Regolamentazione degli spazi di sosta per mettere ordine nel caos attuale.
- Una verifica immediata sulla procedura di affidamento della gestione del parcheggio, per capire le ragioni dello stallo.
“Non possiamo più tollerare che il personale sanitario, già gravato da turni e responsabilità pesanti, debba lavorare anche in un clima di insicurezza e paura”, concludono Alonge e Crimì. “La tutela dei lavoratori e degli utenti deve diventare una priorità assoluta per i vertici aziendali”. La palla passa ora all’Asp, chiamata a dare risposte concrete per restituire sicurezza a un’area strategica del principale ospedale della zona ionica.

