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“A ttia!” – Emilio Fragale Capo di Gabinetto al Comune? Le voci di un’ombra genovesiana al fianco di Basile

- 02/07/2025
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Un nome circola con insistenza nei corridoi umidi e ventosi di Palazzo Zanca, un nome che sa di Prima Repubblica, di potere consolidato e di stagioni politiche che sembravano archiviate. È il nome di Emilio Fragale, e la poltrona che potrebbe occupare è di quelle che contano: Capo di Gabinetto del Comune di Messina. Una voce, un’indiscrezione che, se confermata, avrebbe il potenziale di un terremoto politico, ridisegnando equilibri e svelando scenari inattesi all’interno della galassia di Cateno De Luca.

Da tempo, almeno dai giorni del sindaco Giuseppe Buzzanca, a Messina manca una figura di Capo di Gabinetto dal profilo nettamente politico e definito. Negli anni più recenti, sotto la spinta di Cateno De Luca, la funzione è stata ricoperta da Giusy D’Arrigo, ma il suo ruolo appare oggi più tecnico-amministrativo che di pura regia politica. L’eventuale arrivo di Fragale segnerebbe una rottura, un cambio di passo tanto inatteso quanto fragoroso.

Ma chi è Emilio Fragale? Per chi ha memoria della politica messinese degli ultimi decenni, un protagonista di primo piano. Ex Democristiano, con la tessera in tasca già a diciott’anni, Fragale è stato soprattutto il “city manager“, il braccio destro, il fedelissimo di Francantonio Genovese. Un legame politico forte, un’appartenenza a un sistema di potere che l’uragano De Luca ha sempre dichiarato di voler spazzare via.

Cosa ci farebbe un uomo con un passato così ingombrante al fianco di Federico Basile, sindaco espressione del “deluchismo”? Come potrebbe convivere l’ex “delfino” di Genovese con il verbo iconoclasta e anti-sistema di “Sud chiama Nord”?

Le letture possono essere molteplici, e nessuna regala ordinarietà e certezza agli equilibri politici attuali. Anzi, apre scenari che sembrano praterie inaspettate.

La Metamorfosi Continua: La prima ipotesi è che la metamorfosi politica di Cateno De Luca sia un processo inarrestabile e spregiudicato. Dopo aver imbarcato figure provenienti da esperienze politiche diverse, l’apertura a un uomo-simbolo dell’era genovesiana potrebbe rappresentare la continuazione della sua “metamorfosi” politica, in nome di un pragmatismo che guarda più alla gestione del potere. Un segnale che, pur di governare, si è disposti a dialogare con mondi un tempo considerati “banda bassotti”.

L’Autonomia di Basile? Un pensiero però sorge spontaneo. La nomina di Fragale, se le voci fossero confermate, potrebbe essere un tentativo del Sindaco di Messina di ritagliarsi uno spazio di autonomia, di affrancarsi dall’immagine di “sindaco di De Luca”? Scegliere un Capo di Gabinetto con una storia e una rete di relazioni proprie, e così diverse da quelle del suo mentore, sarebbe una mossa di indubbio coraggio? O di incosciente audacia? Un modo per dire: “la sintesi politica a Palazzo Zanca la faccio io”.

Un Cavallo di Troia? C’è infine l’ipotesi più dirompente, quella che agita i sonni dei fedelissimi della prima ora di “Sud chiama Nord”. E se Fragale fosse il punto di contatto per un’alleanza futura, un ponte gettato verso pezzi di un mondo politico che si credeva antagonista? Se il suo arrivo fosse il sintomo che, sotto la superficie della retorica, si stanno costruendo nuove, inaspettate alleanze? Ancora? E anche questo da sopportare? Potrebbe essere questo il pensiero dei “duri e puri” sostenitori, gli ultimi, di De Luca?

Se Fragale diventasse il braccio destro del sindaco all’Ufficio di Gabinetto allora potrebbe davvero accadere di tutto. La sua nomina potrebbe essere un messaggio politico di una potenza devastante. Voci? In politica, spesso, le voci sono i fantasmi di verità che stanno per manifestarsi. E il fantasma di Emilio Fragale a Palazzo Zanca è un’ombra che potrebbe allungarsi davvero sul futuro politico della città.

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