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Bandiera Blu a Messina: premio alla realtà o alla fantasia?

- 24/05/2025
Paradiso (6)

“Mentre si celebrano toni trionfali per la Bandiera Blu, chi conosce davvero le spiagge di Messina sa che mancano i requisiti basilari: accessibilità, bagni pubblici, sicurezza, trasporti sostenibili. La distanza tra lo standard richiesto e la realtà è imbarazzante”, così i segretari dei Circoli PD della città di Messina, Francesco Capria (IV circolo), Antonio Panarello (I circolo), Francesco Carabellò (II circolo), Luigi Mannino (III circolo), Emanuele Paleologo (V circolo), Marco Pignataro (VI circolo)

“Allora la vera domanda è: il riconoscimento si basa su ciò che c’è o su ciò che si promette? È sostenibilità o solo una vetrina?

Nel frattempo, 135.000 euro sono stati spesi per una consulenza che ha scritto un piano triennale. Ma dove sono i risultati concreti? Si premia chi investe nei servizi… o chi investe nelle promesse?

Il sospetto cresce, anche alla luce delle vecchie denunce del Codacons sui rapporti economici tra i Comuni e chi assegna le bandiere”, continuano coralmente, in riferimento all’esposto presentato dal Codacons nel 2018 alle Procure di Venezia e Rovigo, all’Anac e all’Antitrust, chiedendo di far luce sui criteri seguiti dall’ente che assegna la certificazione. L’associazione segnalava “rapporti economici, seppur indiretti”, esistenti tra i Comuni cui viene rilasciato il premio e la Fee (Foundation for Environmental Education), che ogni anno promuove le località virtuose. 

“Chiediamo sia fatta chiarezza in merito onde voler scongiurare qualunque opacità e dubbio sulla trasparenza e correttezza di questo riconoscimento.

Messina merita servizi veri, non operazioni di facciata. E i cittadini meritano trasparenza, non propaganda. Una Bandiera Blu dovrebbe certificare progressi reali, non coprire l’inerzia amministrativa”, concludono.

Bandiera blu