
Messina, 12 luglio 2019
E’ un’operazione senza precedenti in termini di numero di volumi recuperati quella illustrata oggi dal Procuratore AGGIUNTO Vito di Giorgio nella sala stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina. L’operazione condotta dal Comando Tutela Ptrimonio Culturale di Siracusa ha scoperto l’impossessamento senza alcun titolo di ben 342 volumi antichi e di valore storico culturale altissimo. Tra i volumi anche due incunamboli, i primi testi stampati a caratteri mobili che rappresentano materiale insostituibile per gli studiosi del settore. Volumi riconducibili ad un periodo storico compreso tra i secoli XV e XIX, di proprietà della Biblioteca Ignaziana di Messina, appartenente all’Ordine della Compagnia di Gesù.
Le investigazioni, condotte mediante l’utilizzo del peculiare strumento di indagine costituito dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo, gestita dal Comando Carabinieri TPC, hanno permesso di individuare un privato cittadino che aveva attivato un’asta on-line per la vendita dei volumi. E proprio tra le mura dell’Ignatianum è avvenuto il trafugamento del cospicuo patrimonio di volumi da parte di un dipendente, un uomo di 64 anni che per lungo tempo ha lavorato all’interno della struttura accudendo un gruppo di anziani gesuiti. La mancanza di un inventario che tenesse traccia dei volumi ha fatto si che non fosse scoperto fino ad oggi il trafugamento. E’ sulla rete, precisamente su e-bay, nella sezione libri antichi, che i Carabinieri hanno scoperto l’esistenza di questi preziosi volumi, che erano stati messi in vendita dall’uomo. Volumi preziosissimi proposti a prezzi irrisori rispetto al loro effettivo valore. La totalità dei volumi, infatti, avrebbe un valore superiore ai 500 mila euro, mentre l’uomo ne aveva messi in vendita alcuni per soli 400/500 euro ciascuno. Socperta la tentata vendita che però almeno in un paio di casi si è concretizzata con l’incasso di denaro e con il trasferimento di alcuni volumi nelle mani dei compratori, i Carabinieri hanno rintracciato il venditore e hanno provveduto alla perquisizione della sua abitazione sequestrando il cospicuo numero di tomi. Tra essi anche un’edizione della Epistolae B.V.M. ad Messanenses, un volume che tratta della lettera dei messinesi alla Beata Vergine Maria. Ogni volume aveva impresso il timbro di registrazione dell’Ignatianum, particolare che ha permesso di stabilirne la provenienza. L’uomo indagato ha addotto a giustificazione del possesso dei preziosi volumi il trasferimento nelle sue mani mediante donazione da parte però di gesuiti tutti passati a miglior vita.
Tra il consistente numero di volumi rinvenuti, è stato individuato un nucleo di tomi che evidenzia le caratteristiche della preziosità e rarità, quali la presenza di annotazioni manoscritte, elementi decorativi miniati e note d’uso storicamente molto interessanti. E’ il caso di tre pregiati incunaboli, tra cui l’edizione del 1476 del “De unitate intellectus contra Averroem” di Tommaso d’Aquino, da considerarsi un unicum poiché edizione rara censita in soli 26 esemplari (2 in Sicilia).