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MESSINA – Le continue soppressioni di corse dei mezzi pubblici a Messina non sono imputabili, come sostenuto dall’azienda, esclusivamente alla concessione di ferie o ai periodi di malattia del personale. La causa principale risiede in un organico di autisti insufficiente a coprire un numero di turni in costante aumento. A sollevare la questione è il consigliere comunale Alessandro Russo, che ha indirizzato una comunicazione alla presidente di ATM S.p.A., Carla Grillo, e all’assessore alla Mobilità, Salvatore Mondello.
Secondo l’analisi del consigliere, basata sui dati degli ultimi tre anni, emerge una crescente sproporzione tra il servizio programmato e il personale disponibile. Se nell’agosto del 2023 i turni erano 263, coperti da 292 autisti, e nel 2024 i turni sono saliti a 309 con lo stesso numero di conducenti, nell’agosto di quest’anno la situazione si è ulteriormente aggravata. A fronte di un notevole incremento dei turni, arrivati a 365, l’organico è cresciuto di sole 10 unità, raggiungendo quota 302, probabilmente grazie al ricorso a lavoratori interinali.
Ciò che emerge dalle cifre è un “incremento sostanziale del numero delle corse ma con un livello di operatori autisti che è rimasto invariato”. Questa discrepanza, secondo Russo, è la vera radice dei disservizi che generano ritardi, rallentamenti e cancellazioni, con conseguenti e “comprensibili lamentele dei cittadini”. La giustificazione fornita da ATM, legata alle assenze per ferie e malattie, viene ritenuta “solo in parte accettabile”, poiché il problema nodale non è la concessione di diritti contrattuali, ma “la mancanza di un numero adeguato di autisti che possa far fronte all’accresciuta mole di corse”.
La preoccupazione si estende oltre il periodo estivo, con un’attenzione particolare alla soppressione delle corse sostitutive del tram in vista della stagione autunnale e invernale, quando la domanda di trasporto pubblico aumenta con la ripresa delle scuole e delle altre attività.
Per far fronte alla criticità, il consigliere comunale propone una duplice soluzione. In primo luogo, un intervento a breve termine per “ripensare e rimodulare il numero di corse” allineando l’offerta alla reale disponibilità dei lavoratori. In secondo luogo, una misura più strategica e non più rinviabile: “procedere in tempi stretti all’avvio di procedure di assunzioni di nuovi autisti”. Il fatto che quest’anno si sia fatto ricorso per la prima volta a lavoratori somministrati, una pratica in passato malvista dall’Amministrazione, è la dimostrazione della necessità di nuovo personale.
Russo attende ora un riscontro fattivo da parte dei vertici aziendali su due punti specifici: le politiche di assunzione e le relative tempistiche, e la capacità di mantenere l’attuale, elevato numero di corse con le risorse umane oggi a disposizione.

