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“Non si può morire così a 16 anni”: la lettera della L.A.A.I.S. per Stefano Spitaleri

- 25/09/2025
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A pochi giorni dalla tragica scomparsa di Stefano Spitaleri, il sedicenne deceduto nel drammatico incidente avvenuto a Belpasso nella notte del 13 settembre, la Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani (L.A.A.I.S.) affida a una lettera il proprio dolore e una ferma denuncia sociale.

Il documento, datato 14 settembre , non è solo un commosso omaggio a una giovane vita spezzata, ma si trasforma in un potente atto d’accusa contro l’indifferenza e la negligenza che hanno trasformato una strada in una “vera e propria trappola”. Nelle parole dell’associazione, che ha sede proprio a Belpasso , emerge una critica severa verso un’infrastruttura ritenuta inadeguata, con specifico riferimento a un dosso mal posizionato e al mantenimento del doppio senso di marcia su una carreggiata troppo stretta. La lettera della L.A.A.I.S. diventa così la voce di chi, vivendo la strada ogni giorno, rifiuta di archiviare l’accaduto come una “disgrazia” o un “imprevisto” , indicando invece una precisa responsabilità nella “leggerezza con cui la vita umana viene barattata”. Un messaggio forte, che esprime vicinanza alla famiglia e lancia un appello all’etica e alla responsabilità per evitare che simili, annunciate tragedie possano ripetersi.

Di seguito, il testo integrale della lettera.

LA LETTERA DELLA LAAIS

Carissimo Stefano,
te ne sei andato in una caldissima mattina di settembre, mentre con la tua spensieratezza di adolescente sedicenne celebravi la vita….
Un destino crudele ha interrotto il tuo cammino, nell’indifferenza di una società che corre troppo veloce, più dell’Uomo, non lasciando spazio alla riflessione, ai valori, a tutto ciò che realmente ha un significato nella vita di un Essere umano.
E ci si accorge dei veri amici, degli affetti, di cosa rappresentano e della loro importanza quando li perdiamo per sempre, o perché si allontanano da noi per le nostre mancanze o perché terminano improvvisamente il loro percorso terreno….
Una maledetta strada ed una maledetta circostanza hanno fatto sì che ti trovassi in quel luogo ed in quell’orario in quel maledetto punto dove il tuo scooter ha cavalcato per l’ultima volta l’asfalto, un asfalto che dovrebbe essere protettivo e sicuro e che, al contrario, è una vera e propria trappola, perché non si posiziona un dosso in quel modo e non si mantiene a doppio senso una strada che a
malapena può consentire la circolazione ad un solo veicolo.
Davanti a queste tragedie, le parole inutili, il vociferare, frasi fatte come “Poverino”, “Mi dispiace”, “Immaginiamo il dolore delle famiglie” valgono meno di uno zero assoluto, perché soltanto chi conosce davvero il dolore, quel dolore che ti penetra l’anima lasciandoti stordito e senza forze può comprendere veramente il significato di un’assenza e di un lutto.
Ora Stefano, vola alto tra gli angeli di luce e, come tutti i giusti che tragicamente hanno lasciato questo mondo, pieno di inconsistenza e menzogne, perdona le colpe di coloro che, accecati dall’ego e dall’individualismo, non sono stati in grado di proteggere il tuo percorso su quel tratto stradale.
Fai capire loro, con la tua Luce divina che tutte le anime immortalano quando siedono al cospetto del Padre, che non si può morire a 16 anni in questo modo perché un’infrastruttura non è affatto adeguata e che non si può sempre pensare che non accada mai nulla ed aspettare ad intervenire soltanto quando accadono fatti tragici.
Occorre riportare alla RESPONSABILITA’ e all’ETICA un’intera società ormai al collasso, perché troppe tragedie come queste erano annunciate.
Non esiste il caso, non esiste l’imprevisto, non esiste la “disgrazia”: esiste soltanto la leggerezza con cui la vita umana viene barattata con gli interessi personali ed il denaro, dimenticando troppo frequentemente che la VITA è come un soffio di vento che passa e se ne va…..
Viverla intensamente, istante dopo istante, comprendendo che siamo parte di un grande oceano e che ogni nostra azione, parola e comportamento hanno un peso specifico significa valorizzare l’Essere umano ed impegnarsi in prima persona affinchè questi gravi episodi siano soltanto un lontano ricordo.
Fai buon viaggio, Stefano, verso la Luce eterna e quando incontrerai le stelle ti vedremo brillare come una stupenda cometa ed il dolore sarà più sopportabile.

Perdona tutti quegli adulti, troppo superficiali, troppo opportunisti, troppo individualisti, troppo ciechi e sordi che dovevano rendere quella strada SICURA e soprattutto il tuo passaggio, all’insegna dell’incolumità.

Siamo vicini al dolore dei tuoi cari, non con frasi di comodo e convenevoli, ma con tutto il nostro cuore, perché tra di noi molti hanno avuto una perdita sull’asfalto.

La terra ti sia lieve, dolce Stefano.

F.to LEGA AUTISTI AUTOTRASPORTATORI INDIPEDENTI SICILIANI L.A.A.I.S.

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