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Mattarella: ‘Uccidere i giornalisti è uccidere le nostre libertà’

- 23/09/2025
siani

Il ricordo di Siani: ‘Ha svelato le attività criminali dei clan’

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“Ricordare il sacrificio della vita di Siani porta inevitabilmente alla mente i numerosi giornalisti morti perché colpevoli di testimoniare la verità, di raccontare le violazioni del diritto, le aggressioni, le guerre, lo sterminio senza pietà.

L’assassinio dei giornalisti è un assassinio delle nostre libertà, di una parte di noi a cui la comunità non intende rinunciare”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione nella quale ricorda che “Giancarlo Siani venne barbaramente ucciso da killer della camorra perché aveva acceso la luce sulle attività criminali dei clan, svelato i loro conflitti interni, le viltà che li caratterizzano”.

“Sono trascorsi quarant’anni – ricorda il capo dello Stato parlando dell’assassinio di Siani – da quell’agguato. La sua testimonianza vive nella società che rifiuta l’oppressione delle mafie e dei gruppi di criminalità organizzata e tra i suoi colleghi giornalisti fedeli all’etica della professione e impegnati ogni giorno in una funzione cruciale per la libertà della convivenza civile. Quel feroce assassinio è parte incancellabile della storia e della memoria della Repubblica. Lo animava un forte senso di giustizia sociale che si nutriva di legalità. Il suo impegno di cronista ne “Il Mattino” e nelle altre testate con cui ha collaborato era strettamente legato a valori di umanità e di civismo. Far conoscere la realtà criminale che la camorra voleva occultare era un modo per tentare di liberare il territorio dallo strangolamento operato dalle attività illegali che ne opprimono vita e sviluppo. Le verità raccontate sono state la ragione della spietata rappresaglia. Il percorso giudiziario, che ha portato alle condanne di esecutori e mandanti, mostra una volta di più che gli assassini mafiosi possono essere colpiti”, conclude il presidente della Repubblica. 

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ricorda il giornalista ucciso: “La sera del 23 settembre di 40 anni fa la camorra uccise a Napoli Giancarlo Siani, primo cronista ad essere assassinato per mano della criminalità organizzata. Venne ucciso nei pressi della sua abitazione, per il suo impegno e il suo coraggio di raccontare e denunciare le attività della criminalità organizzata. Il suo sacrificio, che resta testimonianza di libertà, verità e impegno civile, continua a parlare e a indicare la retta via alle nuove generazioni”.

Ansa

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