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I Silos Immortali di Messina: fissata la nuova (e si spera ultima) data per le demolizioni. Uno stillicidio di annunci mancati come l’I-Hub

- 18/09/2025
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MESSINA – Tenetevi forte, cittadini messinesi, perché l’evento più atteso, annunciato e posticipato della storia recente sta per avere la sua ennesima, gloriosa “data definitiva”. Rullo di tamburi. Le ultime, stoiche, quasi eroiche strutture note ai più come Ex Silos e la Casa del Portuale, dovrebbero (il condizionale è ormai un obbligo morale e stilistico) essere demolite entro la fine di questo mese, settembre 2025.

È una notizia che accogliamo con il consueto, composto entusiasmo, lo stesso che abbiamo riservato all’annuncio di giugno 2025, a quello della primavera 2025 e a quello, ormai vintage, di gennaio 2025. Sembra che il calendario, a Palazzo Zanca, sia un concetto più fluido e interpretabile di un’opera d’arte moderna.

Ecco la cronistoria degli annunci di demolizioni mai realizzate:

14 Settembre 2023: Viene dato l’annuncio dell’avvio dei “primi segni di demolizione” che interessano gli ex Magazzini Generali, il Mercato Ittico e i Silos Granai. Questa è stata la data di inizio effettivo dei primi abbattimenti.

Novembre 2024: Viene comunicato che le demolizioni riprenderanno a gennaio 2025. Inizialmente, secondo quanto riportato, l’obiettivo era il mese di novembre 2024, ma la data è stata posticipata.

Gennaio 2025: Durante una commissione consiliare, viene specificato che la conclusione delle demolizioni degli ultimi due edifici rimasti (Silos Granai e Casa del Portuale) è prevista per la primavera del 2025.

Maggio 2025: La data per le ultime demolizioni (ex Casa del Portuale e Silos Granai) viene nuovamente aggiornata e fissata per il mese di giugno 2025.

Settembre 2025: In un aggiornamento più recente, è stato annunciato che gli ultimi interventi di demolizione nell’area sono previsti per la fine di settembre 2025.

Demolire per un Fantasma: Benvenuti nell’Area “Ex I-Hub”

La saga di questo cantiere perenne assume contorni surreali se si considera il nome con cui, per un certo periodo, si è amato definire quest’area: “Ex I-Hub”. Un prefisso, “Ex”, che solitamente si usa per qualcosa che è esistito. In questo caso, invece, è un capolavoro di marketing territoriale postumo, un epitaffio per un progetto mai nato. L’I-Hub, il nuovo scintillante polo tecnologico, non vedrà mai la luce di fronte al porto. Con una mossa geniale, pochi mesi fa il progetto è stato trasferito altrove, in un’area ferroviaria vicino alla nuova via Don Blasco.

Quindi, ricapitoliamo: stiamo assistendo a una telenovela di demolizioni, annunciate con la stessa frequenza delle stagioni, per liberare un’area destinata a ospitare un progetto che ora si trova da tutt’altra parte. Stiamo abbattendo il passato per fare spazio a un futuro che ha già cambiato indirizzo. Fantastico.

L’Arte dell’Annuncio Perenne: Analisi di una Propaganda a Scadenza

Ma perché questa agonia? Perché trasformare una semplice (si fa per dire) demolizione in un evento mediatico a puntate? Le ragioni, probabilmente, navigano tra il tecnico e il sublime strategico.

  • L’Invincibile Burocrazia: La spiegazione più ovvia e, forse, più noiosa. Paludi di autorizzazioni, carte bollate che si riproducono per partenogenesi negli uffici, pareri tecnici che richiedono tempi di gestazione biblici. È possibile che i Silos non siano tenuti in piedi dal cemento armato, ma da una pila invisibile di documenti.
  • La Resistenza Eroica del Cemento: Forse abbiamo sottovalitato le strutture. Forse quei muri, impregnati di decenni di storia portuale, hanno sviluppato un inaspettato attaccamento all’esistenza e si rifiutano di crollare al primo soffio di ruspa, costringendo a continui ricalcoli tecnici.
  • La Propaganda a Orologeria (Sempre Rotto): L’ipotesi più maliziosa e, quindi, più probabile. Ogni annuncio è una piccola, effimera vittoria mediatica. “Stiamo procedendo”, “la data è fissata”, “ci siamo quasi”. Comunicati stampa che servono a riempire un vuoto, a dare l’impressione di un’attività febbrile, a tenere alta l’attenzione in attesa del prossimo, inevitabile, slittamento. L’importante non è demolire, ma poter dire che si sta per demolire. È l’essenza della politica-spettacolo.

Mentre attendiamo di sapere se la fine di settembre 2025 sarà la volta buona, una domanda sorge spontanea: quale sarà il prossimo ostacolo? Un nido di specie protetta? Il ritrovamento di un reperto archeologico di inestimabile valore (magari il primo calendario messinese non rispettato)?

Nel frattempo, i Silos restano lì, monumenti involontari alla propaganda e all’incertezza, a sfidare le ruspe, le delibere e, soprattutto, la pazienza dei cittadini. Si accettano scommesse sulla prossima “data definitiva”.

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