MESSINA – “Vivrai per sempre nei nostri cuori. Ti porteremo con noi ovunque andremo”. Non è solo una frase, ma una promessa incisa nel dolore e stampata sulle t-shirt bianche che indossano gli amici di Danilo Rando. Una foto sorridente, quella di un ragazzo di vent’anni con tutta la vita davanti, spezzata troppo presto. La chiesa della Madonna della Lettera a Torre Faro oggi non è riuscita a contenere l’ondata di commozione per l’ultimo, straziante saluto al giovane, vittima del tragico incidente avvenuto lo scorso 3 settembre sulla litoranea.Un intero borgo si è fermato, stringendosi con un abbraccio silenzioso e composto attorno ai familiari, distrutti da una perdita che sfida ogni logica. Torre Faro ha voluto onorare quel ragazzo buono e gentile che tutti conoscevano e stimavano, un giovane la cui vitalità e il cui amore per la vita erano contagiosi.
Questa generosità d’animo ha trovato la sua massima espressione nel gesto più grande d’amore: la donazione degli organi. Una decisione che permetterà ad altre persone di continuare a vivere, portando con sé una parte di Danilo. La sua vita non si è spenta del tutto sull’asfalto, ma rinasce in altre esistenze, un faro di speranza nel buio della tragedia.
A celebrare le esequie è stato il parroco, mons. Giuseppe La Speme. Arrivato a Torre Faro da poco più di un anno, il sacerdote ha ammesso di non aver conosciuto a fondo Danilo, ma ne ha tracciato un ritratto autentico attraverso le testimonianze di chi lo ha visto crescere. “La comunità di Torre Faro ha fatto suo il dolore della famiglia, perché è una comunità che sa gioire e che sa piangere insieme”, ha sottolineato, evidenziando il legame profondo che unisce gli abitanti del borgo marinaro.
Durante l’omelia, le parole del parroco hanno risuonato come un macigno, ponendo le domande che tutti si portavano dentro: “Perché tutto questo? Perché la morte di Danilo?”. Interrogativi destinati a rimanere senza risposta terrena. Di fronte a un dolore così incomprensibile, mons. La Speme ha invitato i familiari a trovare conforto nella “fede che ci proietta al di là della morte, quella stessa fede che Danilo ha ricevuto con il battesimo”.
Mentre il feretro lasciava la chiesa, un lungo applauso e il volo di palloncini bianchi hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Danilo, un figlio di Torre Faro che continuerà a vivere nel ricordo e nei cuori di un’intera comunità.
