
In Consiglio Comunale la relazione dei primi 12 mesi. Dalla rottura dell’isolamento istituzionale al recupero del Castello, passando per la stabilizzazione dei precari. “Abbiamo restituito l’orgoglio a questa comunità”.

SPADAFORA, 30 luglio 2025 – Un anno di lavoro “pancia a terra”, speso a ricucire rapporti, sbloccare fondi e, soprattutto, “restituire a Spadafora e agli Spadaforesi l’orgoglio di appartenere a questa comunità”. Con queste parole il sindaco Lillo Pistone ha presentato oggi in Consiglio Comunale la sua relazione sui primi dodici mesi di mandato, un bilancio denso di attività e di una visione politica chiara per il futuro della cittadina tirrenica.
A poco più di un anno dal voto del 9 giugno 2024, il primo cittadino ha parlato di un impegno totale, che ha messo al centro il dialogo con cittadini e imprese per superare quello che ha definito “un senso di inferiorità inesistente” vissuto per troppo tempo dal paese. “Ho cercato di immedesimarmi nei problemi di una comunità straordinaria”, ha dichiarato Pistone, sottolineando la volontà di essere il “sindaco di tutti”, con le porte del Comune sempre aperte e un programma amministrativo concepito come “aperto” ai contributi di chiunque ami la città.
Uno dei pilastri strategici su cui si è fondata l’azione amministrativa è stata la rottura dell’isolamento istituzionale. “Prima Spadafora era isolata – si legge nella relazione – oggi il nostro Comune è di nuovo centrale”. Pistone ha rivendicato con forza il successo delle nuove sinergie istituzionali, un dialogo rinnovato con la Regione Siciliana, la Città Metropolitana di Messina e i comuni vicini che, grazie anche al confronto con la deputazione, ha permesso di “presentare progetti e incamerare finanziamenti”. Un risultato cruciale per un ente che, come molti al Sud, deve fare i conti con risorse finanziarie limitate.
Sul fronte dei risultati concreti, la relazione ha elencato una serie di traguardi significativi. Spicca, con tangibile orgoglio, la firma per la concessione in uso del Castello, il maestoso simbolo del paese, che a breve vedrà approvato il regolamento per la sua fruizione. A questo si aggiungono traguardi di grande valore sociale e amministrativo, come la stabilizzazione di nove lavoratori ASU, che pone fine a decenni di precariato, e l’attivazione, per la prima volta, delle borse di studio del ‘Lascito Prof. Pino’ per gli studenti meritevoli del liceo, un atto di giustizia atteso dal 1999. Grande attenzione è stata riservata alle politiche sociali e scolastiche, con il mantenimento dei servizi essenziali, e al decoro urbano, con numerosi interventi sul verde pubblico e l’organizzazione di eventi che hanno richiamato centinaia di visitatori.
Nella sua analisi, Pistone non ha nascosto le difficoltà, ammettendo che “potevamo fare di meglio” e riconoscendo le sfide poste dalle “risorse finanziarie spesso limitate”. Tuttavia, ha trasformato questa consapevolezza in un appello alla cittadinanza. “La nostra comunità può crescere – ha esortato il sindaco – solamente se ognuno di noi coltiva al proprio interno l’orgoglio di essere spadaforese, prendendosi cura della città, rispettandola e contribuendo attivamente alla sua crescita”.
Il bilancio di questo primo anno, dunque, non è solo una lista di opere, ma la dichiarazione di un metodo e di una visione: quella di un’amministrazione che, pur tra le difficoltà, vuole segnare “un punto rispetto al passato”, fondando la rinascita di Spadafora sulla collaborazione, sulla trasparenza e su un ritrovato senso di appartenenza.
