
Dopo la risposta del vertice ATM definita “puro bizantinismo”, la parlamentare incalza: “La domanda è semplice e richiede un sì o un no”.

Messina, 29 LUG – “Ho letto la risposta della presidente Grillo che costituisce un esempio concreto della mancanza di trasparenza e comunicazione da parte di questa amministrazione.
Di fronte alle contestazioni dei sindacati ed alla interrogazione del consigliere Russo, con la quale si chiedeva di conoscere se è vero o no che l’Atm ha ingaggiato professionisti privati per svolgere indagini sui propri dipendenti anche al di fuori dei luoghi e degli orari di lavoro, la risposta fornita dalla Grillo è un esempio di pure bizantinismo, una esibizione di equilibrismo tra detto e non detto, che alla fine lascia irrisolta la questione di fondo: Atm spa sta spiando i suoi dipendenti? E se lo sta facendo, ci spieghi il perché ma soprattutto il come!”. Lo scrive in una nota stampa la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino.
“Era già accaduto qualche mese fa – continua la Musolino – in occasione della vicenda relativa agli ammanchi di cassa, di assistere ad una dichiarazione da parte del vertice aziendale di ATM che aveva candidamente ammesso che di fronte agli elementi di prova di un reato, invece di rivolgersi all’autorità giudiziaria come ogni organo dello Stato, l’azienda ammise di aver avviato una indagine interna, i cui esiti sono ancora oggi sconosciuti. Ma qui la questione non riguarda solo gli esiti delle indagini, quanto invece capire in forza di quali poteri la società pubblica creda di potere svolgere indagini investigative, avvalendosi di quali poteri e con quali risorse economiche? Ricordo alla Presidente Grillo che ATM è interamente finanziata da capitale pubblico, con i soldi dei cittadini messinesi, risorse che devono essere destinate al servizio di Tpl e non certamente ad altre attività, ultronee e di dubbia legittimità”.
“Perciò rinnovo l’invito alla Presidente Grillo a rispondere chiaramente ai cittadini: ATM ha svolto indagini sui propri dipendenti al di fuori ed oltre l’orario di lavoro? Sì o no, la risposta non può che ricadere su una delle due categorie, perché i cittadini hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi, i lavoratori hanno diritto ad avere assicurata la tutela dei loro diritti e ciascuno di noi ha bisogno di sapere che l’ATM non si è trasformata in una agenzia investigativa parapubblica invece di dedicarsi al suo scopo statutario che è e resta il servizio di TPL”, conclude la senatrice di Italia Viva.

