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Viale San Martino, il cantiere dell’incompetenza: due mesi di ritardo e ora la beffa dei lavori notturni. Dalla tranvia al Vascone è tutta una scommessa

- 23/07/2025
cantieri san martino

L’inaccettabile scusante dei sottoservizi non basta a giustificare il fallimento del ‘banco di prova’ dell’amministrazione, tra il silenzio sul tram e l’agonia del mercato Vascone.

MESSINA – Viale San Martino, Messina. Dopo il danno, la beffa. E il frastuono. Potrebbe riassumersi così l’ultima, surreale, evoluzione del cantiere infinito per il restyling del Viale San Martino. Con una data di consegna originaria fissata per l’8 giugno, che suona oggi come uno scherzo di cattivo gusto, l’amministrazione naviga a vista verso una nuova, ipotetica, scadenza: il 9 agosto. E per tentare di recuperare due mesi di ritardo incolmabile, ecco la soluzione: lavorare di notte, alla faccia dei residenti e della quiete pubblica.

Il cuore commerciale di Messina è in ginocchio da mesi, trasformato in una trincea a cielo aperto che ha messo a durissima prova la resilienza dei negozianti e la pazienza dei cittadini. E mentre la città soffre, la scusante ufficiale, puntuale come un orologio svizzero, è quella dei problemi riscontrati con i sottoservizi. Una giustificazione che non solo è improponibile, ma che apre un baratro su interrogativi ben più gravi.

Viene da chiedersi: chi ha progettato questo intervento? Non era stato previsto che sotto una delle arterie principali della città potessero esistere reti idriche, fognarie o cavi? Che tipo di analisi preliminari, di carotaggi o di mappature sono state eseguite prima di dare il via a lavori così impattanti, promettendo con leggerezza una data di consegna che era, evidentemente, pura fantasia? La verità è che la scoperta di “imprevisti” nel sottosuolo di una città non è un imprevisto, è una certezza. Ignorarla non è sfortuna, è incompetenza progettuale.

Ma la critica va oltre l’esecuzione e tocca la radice stessa del progetto. Un’opera che, vale la pena ricordarlo, nessuno nella cittadinanza aveva richiesto o auspicato. Mentre la città attende da decenni risposte su criticità reali, si è preferito investire in un maquillage non prioritario, trasformandolo nel “banco di prova” di questa amministrazione. Un banco di prova che, oggi, è letteralmente andato a gambe per l’aria.

Il cantiere di Viale San Martino, purtroppo, non è un caso isolato, ma il sintomo di un’agonia amministrativa più ampia. Che ne è dei lavori per la tranvia, di cui si sono perse le tracce? E che dire del nuovo mercato Vascone, un’area strategica dove si “lavoricchia” a stento, con operai che appaiono e scompaiono come miraggi nel deserto?

Il lavoro notturno su Viale San Martino non è il segno di un’accelerazione risolutiva, ma l’atto finale di una farsa pagata dai messinesi. La città non chiede miracoli, ma programmazione, serietà e rispetto. E soprattutto, attende risposte concrete, non scusanti che offendono l’intelligenza di chi a Messina vive, lavora e, da oggi, non riesce nemmeno più a dormire.

Cantieri san martino2
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