
Delitto di Pace del Mela: Il gip ascolta il 63enne accusato di aver ucciso il figlio 41enne.

Messina, 11 luglio 2025 – Si terrà questa mattina al carcere di Messina l’interrogatorio di garanzia di Sebastiano Pirri, il 63enne accusato dell’omicidio volontario aggravato del figlio 41enne, Angelo Pirri. L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Presti, comparirà davanti al GIP di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Caristia, per rispondere alle gravi accuse mosse dalla Procura.
Secondo la meticolosa ricostruzione della Procura di Barcellona, coordinata dai magistrati Carlo Bray e Dora Esposito e diretta dal procuratore Giuseppe Verzera, l’omicidio di Angelo Pirri sarebbe avvenuto nella tarda serata del 3 giugno scorso. Il corpo della vittima, rinvenuto tre giorni dopo, il 6 giugno, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato in un’area di campagna isolata nei pressi dell’autostrada A20, nel territorio di Pace del Mela.
L’impianto accusatorio appare solido e circostanziato, basato su una consistente mole di prove. Le indagini hanno utilizzato attività tecniche sofisticate, tra cui l’analisi di immagini di videosorveglianza, riscontri testimoniali. Particolarmente significative le riprese di una telecamera sita nei pressi del Centro Commerciale “Mondo Legno”, che ha registrato un elemento cruciale: alle 21:59 del 3 giugno, l’audio della telecamera ha captato distintamente il suono di un colpo di pistola, permettendo di stabilire l’esatto orario dell’atroce esecuzione.
Le stesse immagini e le celle telefoniche hanno permesso di ricostruire minuziosamente gli spostamenti di Sebastiano Pirri quella sera. Intorno alle 20:30, la Fiat Grande Punto nera in uso al padre viene ripresa mentre percorre la via statale Oreto di Barcellona, con a bordo un uomo che indossa una maglietta arancione e rossa, identica a quella sequestrata nell’abitazione dell’indagato.
La ricostruzione prosegue con Sebastiano Pirri che raggiunge l’abitazione del figlio Angelo a Santa Lucia del Mela, lo fa salire in auto, e i due vengono ripresi insieme mentre si dirigono verso il negozio “Mondo Legno”, in un terreno isolato. Qui, l’auto di Sebastiano Pirri si ferma alle 21:52. La loro permanenza sul posto dura circa 30 minuti. Alle 22:12, l’auto fa ritorno, ma a bordo c’è solo il padre. Pochi minuti prima, il microfono della telecamera di sorveglianza posizionata nei pressi di quello stesso terreno isolato, dove tre giorni dopo verrà ritrovato il cadavere, aveva registrato lo sparo fatale.
Le analisi dei dati telefonici hanno ulteriormente corroborato la tesi accusatoria, collocando Sebastiano Pirri nella zona del delitto in orari compatibili con la morte di Angelo. Le immagini riprendono inoltre il padre che, nelle ore notturne, fa ritorno nell’immobile per prelevare una valigia e uno zaino. Gli inquirenti ipotizzano che quest’ultimo possa contenere il computer della vittima, mentre il contenuto della valigia rimane un mistero. Le stesse immagini mostrano un tentativo dell’uomo di disfarsi di guanti in lattice, interrotto dalla presenza di un vicino di casa.
Infine, le testimonianze raccolte dagli investigatori rivelano che padre e figlio erano stati visti insieme la sera del 3 giugno in un bar di Giammoro, dove avevano consumato un caffè. Questo sarebbe l’ultimo momento noto in cui i due sono stati visti insieme prima del tragico epilogo che ha sconvolto la comunità. L’interrogatorio di oggi sarà un momento cruciale per la difesa di Sebastiano Pirri e per il prosieguo delle indagini.

