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Morte di Giovannino Cucinotta: assolti i due medici del Papardo, atti in Procura per un’infermiera

- 10/07/2025
genitori giovannino

Messina, 10 luglio 2025 – Si è concluso con l’assoluzione piena per “perché il fatto non sussiste” il processo a carico di due medici dell’ospedale Papardo di Messina, coinvolti nella tragica morte di Giovannino Cucinotta, il neonato spentosi a soli cinque giorni dalla nascita nel 2017. La giudice del Tribunale di Messina, Monica Marino, ha scagionato il ginecologo Silvestro Arbuse e la dottoressa Anna Maria Pullia.

Il ginecologo di fiducia della partoriente e la responsabile dell’equipe ospedaliera presente al momento del parto, difesi dagli avvocati Antonio Amata e Aurora Notarianni, erano gli unici due medici rinviati a giudizio, dopo che l’indagine iniziale aveva coinvolto complessivamente cinque professionisti. Il processo, attraverso testimonianze e perizie medico-legali, ha vagliato attentamente l’operato dei sanitari, accertando infine la loro totale estraneità alle responsabilità per la morte del piccolo Giovannino.

La vicenda giudiziaria era iniziata a seguito della denuncia dei genitori di Giovannino, nato di quasi cinque chili. Secondo i medici legali della Procura, il decesso era avvenuto per un’ischemia dovuta a un’ipossiemia fetale, ovvero una carenza d’ossigeno durante la fase del parto. I genitori Cucinotta, assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro e Carmelo Mobilia, sostenevano che i medici avrebbero dovuto optare per un parto cesareo.

Nonostante l’assoluzione dei due medici, il Tribunale ha deciso di inviare gli atti alla Procura per approfondire la posizione di un’infermiera, al fine di vagliare il suo ruolo nella vicenda. Questo nuovo sviluppo potrebbe aprire un capitolo ulteriore nell’inchiesta sulla morte del piccolo Giovannino.

I genitori di Giovannino
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