
Taormina, 9 luglio 2025 – Il gruppo consiliare “Rinascimento Taormina”, dando seguito a quanto già criticamente evidenziato e denunciato in occasione della seduta del Consiglio Comunale, in cui è stata approvata la costituzione della società partecipata “Equità Urbana S.p.A”, nei giorni scorsi ha provveduto a segnalare alla Corte dei Conti una serie di criticità che, secondo i consiglieri Luca Manuli e Nunzio Corvaia, compromettono seriamente la sostenibilità dell’operazione e fanno sorgere non pochi dubbi circa la sua legittimità. “In sostanza – dichiara il consigliere Corvaia – il piano economico-finanziario presenta forti incongruenze, in particolare sul costo del personale, che risulta largamente sottostimato rispetto alle stesse tabelle di fabbisogno contenute negli allegati. Infatti, il costo medio per dipendente è irrealistico e non tiene conto delle figure qualificate previste. Questa distorsione si riflette su tutti gli indicatori di bilancio e rende inattendibili i margini di sicurezza e gli schemi di conto economico su cui si fonda la sostenibilità della società.” “Ancor più grave – aggiunge il capogruppo Manuli – è l’aver verificato e scoperto che il contratto di servizio approvato sia stato chiaramente copiato da quello del Comune di Torino. A conferma di ciò, l’insensata previsione che la nuova partecipata debba gestire, attraverso un call center, 100.000 chiamate l’anno. Eppure, nel contratto non è previsto alcun riferimento alla creazione della banca dati unica, che nei documenti u iciali è indicata come il fulcro operativo del progetto. Ben si può comprendere, dunque, come questa evidente contraddizione mina profondamente la coerenza dell’intera dell’operazione.” Pertanto, il gruppo consiliare “Rinascimento Taormina” sottolinea come tali premesse risultano assai fragili e non in grado di sostenere la creazione di una società partecipata, avendo appurato la carenza di stime credibili e la presenza di un contratto standardizzato, non contestualizzato e adatto al territorio. Per tali motivazioni, ha proceduto a segnalare la vicenda alla Corte dei Conti, al fine di richiedere un quanto mai opportuno e tempestivo approfondimento non solo sulla legittimità dell’atto ma, anche, sulla congruità delle previsioni economiche e sul corretto uso delle risorse pubbliche.
