

“A seguito della formale richiesta avanzata da Uil e Uiltrasporti Messina, si è tenuta la riunione del tavolo istituzionale convocato dal Commissario Straordinario dell’Autorità di sistema portuale dello stretto avv. Francesco Rizzo, – al quale, in primis, formuliamo un forte ringraziamento per la sensibilità dimostrata, – per affrontare l’annosa problematica inerente la tardiva autorizzazione, da parte dell’assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, per lo spostamento delle masse sabbiose al fine di consentire il dragaggio al porto di Tremestieri e, conseguentemente, permettere la piena operatività dell’importante infrastruttura portuale” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, e Antonino Di Mento, segretario generale della Uiltrasporti Messina.“Si tratta di una questione di fondamentale rilievo poiché questa annosa situazione di stallo caratterizzata da lentezza e pastoie burocratiche si ripercuote pesantemente sulla viabilità di Messina e sulla sicurezza dei cittadini a causa dell’invasione dei mezzi pesanti che transitano nel centro cittadino. Inoltre, vi sono serie conseguenze per la garanzia della continuità occupazionale dei lavoratori portuali e marittimi. Il tavolo convocato dal Commissario Rizzo, il quale ha informato e continuerà ad informare la Prefettura di Messina, ha deciso di chiedere un’urgente audizione all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente e, contestualmente, alla Commissione tecnica specialista (Cts) per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale al fine di dirimere e sciogliere le eventuali difficoltà e accorciare i tempi di rilascio dei permessi, in maniera tale da affrontare in tempi rapidi queste, purtroppo, cicliche emergenze che provocano disagi ai cittadini e tensioni tra i lavoratori del porto di Tremestieri. L’auspicio è che l’avvio di questo percorso virtuoso possa chiudere rapidamente l’annosa questione e far ripartire il porto di Tremestieri nella sua piena operatività nelle more della conclusione dei lavori della nuova infrastruttura” hanno così concluso Ivan Tripodi e Antonino Di Mento.
