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Aborto, Palmira Mancuso (+EU) “voto segreto Ars ha messo fine all’ ipocrisia della destra”. Cosa prevede nel dettaglio

- 27/05/2025
Palmira mancuso piuEU
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Finalmente, dopo mesi di stallo e tensioni, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge stralcio sulla sanità con 25 voti favorevoli, grazie anche al voto segreto che ha permesso di superare le ipocrisie e le pressioni ideologiche della destra. Questo provvedimento rappresenta una svolta significativa per la sanità siciliana, soprattutto per coloro che finalmente avranno accesso a cure palliative domiciliari e assistenziali e per le donne che potranno usufruire dell’interruzione volontaria di gravidanza senza più ostacoli. L’istituzione di aree funzionali per l’IVG e il reclutamento di personale non obiettore sono misure concrete che vanno nella direzione giusta. Speriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso che metta realmente al centro la salute e il benessere dei cittadini, senza più ipocrisie e giochi politici sulla pelle delle donne.” Così in una nota Palmira Mancuso coordinatrice regionale di Più Europa.


L’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) ha approvato una controversa norma stralcio in materia di sanità che apre alla possibilità per le strutture sanitarie private accreditate di avvalersi di medici specialisti provenienti dal settore pubblico, prossimi al pensionamento o già in quiescenza. La disposizione è passata con 25 voti favorevoli, 21 contrari e 14 tra astenuti e schede bianche, evidenziando profonde divisioni nell’aula di Palazzo dei Normanni, anche all’interno della stessa maggioranza.

Il cuore della norma approvata, inserita in un più ampio disegno di legge sulla sanità, mira a fronteggiare la cronica carenza di medici specialisti e a ridurre le lunghe liste d’attesa che affliggono il sistema sanitario siciliano. In concreto, la disposizione consente alle cliniche private convenzionate con il sistema sanitario regionale di stipulare contratti specifici o di avvalersi, tramite prestazioni aggiuntive, di medici che operano nel pubblico impiego e che si trovano a pochi anni dalla pensione, oppure di specialisti che hanno recentemente lasciato il servizio pubblico per raggiunti limiti di età.

Secondo i proponenti e la maggioranza di centrodestra che sostiene il governo Schifani, questa misura dovrebbe permettere di reperire più facilmente professionisti per coprire i turni e garantire le prestazioni nelle strutture private accreditate, alleggerendo così la pressione sugli ospedali pubblici e contribuendo ad abbattere i tempi d’attesa per visite ed esami specialistici per i cittadini.

Voto Segreto e Polemiche Infuocate

L’iter di approvazione è stato caratterizzato da un acceso dibattito e dalla richiesta, poi accolta, del voto segreto, spesso utilizzato quando si trattano temi particolarmente divisivi o quando si temono “franchi tiratori”. Il risultato del voto (25 sì su 60 presenti e votanti) dimostra come la norma non abbia trovato un consenso unanime, neanche tra le file della maggioranza che, sulla carta, può contare su un numero di deputati superiore.

Le opposizioni, in particolare Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, hanno espresso una durissima critica. L’accusa principale è che tale provvedimento possa ulteriormente indebolire la sanità pubblica, incentivando una “fuga” di specialisti verso il privato accreditato o creando potenziali conflitti di interesse per chi opera a cavallo tra i due settori. Si teme, inoltre, che la norma possa rappresentare un favore verso la sanità privata convenzionata piuttosto che una soluzione strutturale ai problemi del sistema. Secondo i detrattori, per risolvere la carenza di medici e le liste d’attesa servirebbero investimenti a lungo termine nel pubblico: aumento dei posti nelle scuole di specializzazione, migliori condizioni contrattuali ed economiche per chi lavora negli ospedali pubblici, e una programmazione sanitaria regionale più oculata.

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