
“Qualcuno vorrebbe intimidirla, ma chi lo starebbe facendo? Un parlamentare che chiede chiarimenti, anzi che si offre di correggere un atto viziato, non può suscitare reazioni scomposte ad opera di chi parla di intimidazioni“
ROMA, 29 GEN – “Leggiamo le dichiarazioni della dott.ssa Castelli che parla di falsità, attacchi denigratori, bugie, odio, insulti, cattiverie e scorrettezze e ci chiediamo a che titolo parli: è il Presidente del partito o l’esperto del Sindaco a sentirsi attaccata?”. Lo dichiara la senatrice messinese di Italia Viva Dafne Musolino.
“Mi domando ancora – continua Musolino – di quali attacchi si stia lamentando, da quando la verifica degli atti della pubblica amministrazione è diventata un attacco personale? Non mi pare che nessuno abbia parlato della dott.ssa Laura Castelli come persona, mentre è legittimo e doveroso interrogarsi sulla legittimità di un atto di conferimento di incarico che prevede una spesa di quasi 50mila euro, soprattutto quando questo incarico viene conferito al posto di un contratto di dirigenza che la stessa Castelli ha prima accettato e poi ne ha chiesto la trasformazione”.
“Aggiunge anche che qualcuno vorrebbe intimidirla, ma chi lo starebbe facendo? – si chiede la Musolino – Un parlamentare che chiede chiarimenti, anzi che si offre di correggere un atto viziato, non può suscitare reazioni scomposte ad opera di chi parla di intimidazioni”.
“Da ex grillina a vittima di presunti attacchi infamanti – dice la senatrice di Italia Viva – mi sembra chiaro che la Castelli non ha cambiato il suo modo di comunicare, ma in un sistema democratico le azioni e gli atti della pubblica amministrazione sono criticabili e censurabili.
E proprio perché è diritto di ogni cittadino verificare gli atti dell’amministrazione, la legge impone che questi atti siano resi pubblici”.
“Allora, nel suo ruolo di novella esperta – sottolinea Musolino – invito la Castelli a consigliare il Sindaco della Città metropolitana di pubblicare sul sito istituzionale dell’ Ente tutte le informazioni/dichiarazioni, comprese quelle sulla insussistenza delle cause di incompatibilità e di inconferibilità che deve rendere chi ricopre, ad esempio, altri eventuali incarichi a carico della finanza pubblica o per soggetti privati.
Rammento che la legge stabilisce che l’obbligo di pubblicazione ai fini della trasparenza e anticorruzione deve essere assolto anche per i dirigenti cessati, come la neo esperta Castelli.
La legge si applica sempre senza eccezioni e senza trattamenti diversificati ad personam.” conclude Dafne Musolino senatrice di Italia Viva.
