Perché si è avuta così tanta fretta a chiudere il COC del Comune di Messina? L’emergenza idrica, infatti, è tutt’altro che finita. A smentire le convinzioni del Sindaco di Basile, financo e soprattutto al fatto che, secondo lui, “non sono importanti i numeri ma il fatto che bisogna rispondere a tutte le necessità”, sono proprio i numeri di cittadini, condomini interi, anzi quartieri, che ancora oggi sono completamente senz’acqua o che la ricevono per non più di due ore e con una pressione che non consente di riempire i serbatoi e di raggiungere i piani più alti. Ed il subbuglio, a COC chiuso, adesso monta, dato che non ci sono più gli operatori con linee funzionanti a ricevere le richieste, a smistarle all’AMAM affinché si intervenga. Adesso il rapporto è solo tra AMAM e cittadini disperati. Tra residenti infuriati e senz’acqua ed AMAM che non risponde.
Ancora oggi, pertanto, segnalazioni oggettive di quartieri all’asciutto che non riescono più a parlare con nessuno, non sanno più a chi chiedere aiuto. “Stamattina abbiamo chiamato continuamente sia numero verde che numero urbano di AMAM, ma senza risultato. Ieri la stessa cosa. Ma nel pomeriggio siamo riusciti a parlare con una operatrice che ci garantiva che ‘adesso le linee funzionano’. Ahinoi oggi non risponde di nuovo nessuno. Non ci resta che chiamare i vigili del fuoco”. E’ solo uno dei commenti. E l’impressione è che nei prossimi giorni ne arriveranno sempre di più.
Scrive il presidente della terza Municipalità di Messina, l’avvocato Alessandro Cacciotto: “Purtroppo i problemi di erogazione idrica rimangono. È diventata una situazione ingestibile a maggior ragione con la chiusura del COC. Già da stamattina segnalazioni giungono da Via Siracusa dove alcuni residenti non hanno un goccio d’acqua (in particolare nei piani più alti), oltre i soliti problemi in diverse utenze di Quartiere Lombardo. Ed ancora via Emilia, via Chinigo’, viale San Martino 325, via Monza. Non è allarmismo ma è la sacrosanta realtà dei fatti ai quali fatti non è certamente possibile abituarsi”.
Ma perché AMAM non risponde? Perché le linee, se sono sovraccariche, non si è pensato di provvedere a potenziarle prima di chiudere il COC? Forse si credeva davvero a quel che aveva dichiarato, incautamente, il sindaco Basile “L’emergenza fa soffrire solo l’1% dei cittadini”? Ebbene, amara sorpresa, sono molti di più!
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