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Fsc: Meloni e Schifani firmano accordo 6 miliardi e 862 milioni

- 28/05/2024

L’accordo per il via libera al Fondo sviluppo e coesione 2021 – 2027, tra governo e Regione siciliana, siglato dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni e dal presidente della regione, Renato Schifani, nel pomeriggio, al teatro Massimo di Palermo prevede risorse per 6 miliardi e 862 milioni, destinati a 580 interventi suddivisi in 9 aree tematiche.

Si tratta del diciottesimo accordo che il governo nazionale sottoscrive.

Per l’ambiente e le risorse naturali previsti 2 miliardi 578 milioni relativi a 248 progetti (bonifiche, depurazione, dighe e infrastrutture idriche, dissesto idrogeologico, patrimonio ambientale e rifiuti); per trasporti e mobilità 1,026 milioni per 126 progetti (ponti, strade, ferrovie, aeroporti, porti e demanio, mobilità urbana).
    Soltanto per il ponte sullo Stretto 1.300 milioni (industrie e servizi, turismo e ospitalità). Per la competitività delle imprese 480 milioni (industrie e servizi, turismo e ospitalità), 8 i progetti. Al sociale e alla salute vanno 392 milioni destinati a 28 progetti (edilizia sanitaria, sportiva, statale e inclusione sociale). Alla cultura (patrimonio culturale e paesaggistico) vanno 182 milioni relativi a 57 progetti. Invece 100 milioni per 2 progetti di riqualificazione urbana (edilizia e spazi pubblici). Per istruzione e formazione (edilizia scolastica) 80 milioni destinati a 35 progetti. Per l’energia (energia ed energia rinnovabile) 67,5 milioni da utilizzare per 44 progetti. Per la capacità amministrativa (assistenza tecnica relativa all’intero programma) 89 milioni relativi a 2 progetti.
    Per anticipazione Fsc (Fondo Sviluppo di Coesione) 234 milioni, infine il cofinanziamento regionale dei programmi Fesr-Fse sarà di 331,9 milioni. Presenti anche i ministri del sud e coesione, Raffaele Fitto, della protezione civile e del mare Nello Musumeci, del made in Italy Adolfo Urso, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e una folta delegazione di sindaci siciliani interessati, con in testa Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, i cui comuni sono interessati dalle somme.