ATM si accaparra a Messina, ormai, ogni possibilità di parcheggio per i messinesi. Tutto a pagamento il centro città, con i parcheggi di interscambio (definizione molto “larga” a dire la verità) a pagamento e con conferenza stampa di presentazione di tariffe e durate. Ma la legge è stata rispettata in merito alla proporzionalità della sussistenza di adeguate aree di parcheggio non custodite e non a pagamento? In base a quanto dispone il comma 8 dell’articolo 7 del Codice della Strada evidentemente si. Nelle ZTL, nelle aree pedonali, negli agglomerati urbani che rivestano carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi, nelle zone di particolare rilevanza urbanistica (ossia per esigenze di traffico) opportunamente individuate e delimitate dalla Giunta comunale con apposita delibera nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico, costituiscono tutti casi in cui il Comune può predisporre solo aree di parcheggio a pagamento senza prevederne altre gratis, contrassegnate dalle strisce bianche. Principio peraltro stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione che ha proprio ribadito l’illegittimità (per violazione del citato articolo 7 del Codice della strada) di tutte le delibere comunali e delle ordinanze sindacali che – ad eccezione dei quattro casi in cui la legge ammette le sole strisce blu (ossia: 1) aree pedonali, 2) Ztl, 3) aree del centro storico o di pregio ambientale; 4) zone di rilevanza urbanistica definite dal Comune) – istituiscono parcheggi a pagamento senza che su parte della stessa area o su altra nelle immediate vicinanze siano riservati spazi adeguati destinati alla libera sosta. Pertanto solo ed esclusivamente in queste aree il Comune di Messina può prevedere solo aree di parcheggio a pagamento. Lo stesso non può dirsi per aree periferiche e al di fuori di tali aree che costituiscono eccezione.
