L’assessore alla viabilità e vice sindaco Salvatore Mondello è un valente architetto. Oltre questo è risaputa la sua abitudine a non porsi piacevolmente sotto le luci della ribalta. Ma volente o nolente doveva pur andare un giornalista a porgli una domanda, anzi la domanda: “cordoli… PERCHE’?”.
Lo avevamo scritto, lo avevamo subodorato, e l’assessore lo conferma: “servono ad evitare il far west”. Ovvero la sosta selvaggia, i sorpassi azzardati, le invasioni delle corsie degli autobus (soprattutto, sia mai che il presidente di ATM si arrabbi per gli eventuali ritardi in linea), e quant’altro i messinesi, “fuorilegge” della strada rinomati potrebbero compiere, almeno secondo l’assessore. Così una bella invasione di cordoli è quel che, secondo lui, ci vuole per tenere a bada le scorribande dei guidatori cittadini. Poco importa se per un tratto (lungo per carità) di strada urbana ci son voluti ben 500 mila euro per posare i cordoli, doppi e tripli, compresa la pista ciclabile con il doppio fine, quest’ultima, di evitare la sosta selvaggia e dotare Messina di un valore di punteggio atto all’intercettazione di nuovi fondi europei.
Insomma l’amabilmente definito, a questo punto parlando di far west, “neo sceriffo” della viabilità messinese avrebbe proprio pensato a tutto. Tranne a quello a cui ho assistito personalmente qualche giorno fa, ovvero il blocco di un’ambulanza ad un semaforo per la risaputa, questa si, insensibilità di chi, nonostante sentisse il suono della sirena, fermo al rosso di piazza Antonello, non ne ha voluto sapere di spostarsi per far passare il malato a bordo del mezzo del 118. D’altronde a dirla tutta, dove poteva spostarsi, prigioniero com’era tra i cordoli. E come poteva quel mezzo di soccorso superare o aggirare il blocco visto che il cordolo non è certo superabile da un’ambulanza con un paziente a bordo?
Ma non sarebbe costato meno dei cordoli POTENZIARE IL CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE? Non era più utile e socialmente efficace fare nuove assunzioni di agenti da posizionare ad ogni incrocio?
Forse c’è qualcosa su cui riflettere nella città dei soliti “fuorilegge” che sono come sempre i messinesi.
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