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“15 ragazzi su 100 regalati alla manovalanza criminale”: l’atto d’accusa di Russo (PD) scuote l’Aula consiliare

- 15/12/2025
Russo consiglio

Secondo il Report della CARITAS: a Messina15 persone su 100 abbandonano gli studi

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E’ un caso che fosse un minore il “postino” della tentata estorsione alla COSEDIL a Fondo Fucile? Assolutamente no. I minori, e non solo a Messina, vengono spesso utilizzati per evitare che ad esporsi siano i pregiudicati, coloro che rischiano l’arresto. Si “gioca” sulla non imputabilità o sul ritenuto “basso rischio” di punibilità del minore. Anche in questo caso di cronaca sta il seme dell’emergenza minori, e non solo nei quartieri degradati di Messina.

È partendo da questo nervo scoperto che Alessandro Russo (PD) costruisce il suo intervento in Commissione, trasformando una seduta tecnica in una dura requisitoria politica e sociale. Non c’è spazio per la retorica: il consigliere dem difende a spada tratta il report della Caritas diocesana, “Povertà Disarmanti”, finito nel mirino di alcune critiche della maggioranza (con riferimento all’intervento del collega Trischitta che ne aveva sminuito i dati parlando di dispersione scolastica prossima allo zero), e rilancia con numeri che certificano il fallimento educativo in città.

Russo stigmatizza quanto accaduto in aula, dove l’ospite della Caritas si è sentito legittimato ad abbandonare la seduta in segno di protesta per i toni ricevuti. “Ci inventiamo polemiche politiche dove non esistono pur di non guardare i dati”, attacca Russo. E i dati del report Caritas sono una sentenza inappellabile per le istituzioni: nel distretto di Messina mancano servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari sufficienti. Manca la neuropsichiatria infantile, mancano i consultori familiari. “Questo lo scrive il Procuratore Generale, non il PD”, tuona Russo, ricordando che il disagio sociale è il brodo di coltura in cui cresce la devianza.

I numeri del disastro: 15 su 100 abbandonano la scuola

Il passaggio più drammatico dell’intervento riguarda la dispersione scolastica. “Quasi 15 persone su 100, tra i 18 e i 24 anni, sono uscite precocemente dal sistema di istruzione fermandosi alla terza media”, cita Russo leggendo il dossier. Il consigliere dem traccia una linea retta tra l’abbandono scolastico e la criminalità: chi esce da scuola non sparisce nel nulla. Va a ingrossare le file dei NEET (chi non studia e non lavora) o, peggio, diventa manodopera a basso costo per la criminalità organizzata. “Chi è nel mondo degli inattivi per mancanza di cultura, purtroppo rimpolpa le schiere della criminalità. Diventa lo scudo, il ‘postino’ non imputabile che serve ai clan”, spiega Russo, collegando i dati statistici alla cronaca nera di Fondo Fucile. A questo si aggiunge la piaga del gioco d’azzardo e della prostituzione minorile, spesso usati come disperati strumenti di sostentamento.

“Bravi a spendere, incapaci di risolvere”

L’affondo finale è tutto per l’Amministrazione Basile e la narrazione della “Messina modello virtuoso”. Russo non nega che il Comune intercetti risorse e avvii progetti (come l’Educativa di Strada), anzi, riconosce ironicamente che “siamo i migliori in Europa a spendere fondi”. Ma la domanda politica è un’altra: l’impatto reale. “Possiamo dire di essere bravi perché copriamo 1.000 o 1.500 ragazzi”, osserva Russo, “ma se il fabbisogno reale della città è di 5.000 o 10.000 minori a rischio, allora stiamo fallendo”. La spesa dei fondi non è un obiettivo, ma un mezzo. E se nonostante i milioni spesi la dispersione resta al 15% e i minori continuano a fare i postini per il pizzo, “l’errore è additare chi ci denuncia le cose come stanno invece di guardare la luna”.

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