

MESSINA – Una giornata di mobilitazione, memoria e rivendicazione. È quella annunciata da Alessandro Brigandì, presidente dell’associazione di volontariato #isamupubbirazzu, prevista per il prossimo 5 giugno. Il cuore della manifestazione sarà il Villaggio U.N.R.R.A. CASAS, quartiere simbolo della zona sud, troppo spesso teatro di promesse disattese e criticità ambientali.
La memoria e il corteo L’appuntamento è fissato dalle ore 07:30 alle 16:00 presso la piazzetta Salvo D’Acquisto (o al Bar del Villaggio in caso di pioggia) per una massiccia raccolta firme. Ma il momento più toccante si vivrà nel pomeriggio: alle ore 16:00 partirà un corteo diretto verso il luogo del tragico incidente in cui ha perso la vita il signor Francesco Vita. “I lavori primari e compensativi devono essere fatti nel pieno rispetto delle regole”, tuona Brigandì, annunciando la deposizione di fiori sul luogo della tragedia. Un gesto simbolico per ribadire che lo sviluppo non può mai avvenire a scapito della sicurezza e della vita umana.
L’allarme Arsenico: l’ombra sull’ambiente Non solo infrastrutture, ma una vera e propria emergenza sanitaria. L’associazione punta i riflettori sulla questione ambientale nell’area di Contesse, sollevando dubbi inquietanti sulla qualità dell’aria e del suolo. Brigandì rende nota la risposta di ARPA Sicilia in merito ai campionamenti effettuati: “Sono emerse difformità gestionali che hanno condotto al sequestro di una porzione dell’area”. Le indagini, condotte per conto della Procura, hanno mirato a verificare la concentrazione di metalli e, nello specifico, i quantitativi di Arsenico nei materiali stoccati. “Porteremo avanti questa questione per sapere cosa stiamo respirando”, promette il presidente, denunciando lo spostamento di lavori impattanti dalla zona jonica alla “solita” zona sud, percepita come discriminata.
Le opere compensative: “Basta privilegi, servono fatti” La raccolta firme ha un obiettivo chiaro: presentare il conto alle istituzioni. Le richieste sono precise e non più rinviabili:
- Copertura totale o parziale del Torrente San Filippo.
- Riapertura delle vie pedonali storiche di collegamento tra le parallele.
- Rifacimento del manto stradale, devastato dal transito H24 dei TIR e ricco di buche pericolose.
- Ripristino delle banchine, attualmente inutilizzabili dai diversamente abili.
Brigandì riconosce i passi avanti fatti dal 2018 con l’amministrazione De Luca, ma lancia un monito all’attuale Giunta e al Consiglio: “Siamo consapevoli che l’opera del Ponte ha portato miliardi di euro. Dobbiamo sfruttarli al meglio per i lavori compensativi, a Messina come in provincia, senza fare differenze o privilegi”. La zona sud chiama, le istituzioni sono avvisate: il 5 giugno la cittadinanza scende in strada.










