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GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE: L’OR.S.A. SOSTIENE LO SCIOPERO GENERALE DEL 22 SETTEMBRE

- 20/09/2025
gaza

La Confederazione OR.S.A., seppure non dichiarante, né aderente, allo Sciopero Generale che interesserà tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 22 settembre 2025, condivide le motivazioni e invita i propri associati a sostenere la protesta con ogni strumento consentito.
Il genocidio che si sta consumando nella striscia di Gaza non lascia spazio all’analisi della diversità di idee politico/sindacali. Il sostegno alla popolazione civile palestinese, giornalmente massacrata in diretta televisiva per questioni geopolitiche mai risolte, non è opinabile e va oltre ogni differenza di vedute. Pertanto la Confederazione OR.S.A. sostiene e sosterrà ogni iniziativa utile a denunciare il crimine contro l’umanità patito da un’intera etnia, nel silenzio complice del civile e democratico occidente del mondo. Nessuna differenza fra Hamas e il governo israeliano guidato da Netanyahu, da una parte e dell’altra è in uso aggredire la popolazione civile per tracciare i propri confini nella striscia di terra in contesa. La deprecabile rappresaglia del 7 ottobre 2023 contro i civili israeliani è servita da alibi alla reazione spropositata di Israele. A Gaza non
c’è una guerra, c’è un solo esercito indemoniato che distrugge gli ospedali, uccide giornalisti e operatori sanitari, affama donne e bambini con un solo obiettivo dichiarato: cancellare il Dna palestinese da quel lembo di terra, anche a costo della vita degli ostaggi ebraici rapiti da Hamas. Dietro le cifre di morti e sfollati, dietro
le schermaglie diplomatiche e le frasi ipocrite dei potenti del mondo, resta una realtà che si cerca di camuffare sotto il linguaggio tecnico-militare ma il vero fine del governo Netanyahu è sotto gli occhi di tutti, l’operazione israeliana a Gaza non è più soltanto una risposta a un attacco, ma un disegno di annessione e di
svuotamento della Striscia. La retorica ufficiale invoca “zone di sicurezza” e “preparativi umanitari”, ma nel concreto oltre un milione di civili palestinesi sono chiamati a lasciare Gaza City in poche settimane.

Non si tratta di un’evacuazione temporanea, è uno spostamento forzato che rischia di trasformarsi in deportazione silenziosa. L’Occidente si trova davanti a un bivio, continuare a considerare questa guerra un “affare interno alla sicurezza israeliana” significa legittimare un’occupazione che porterà a nuove ondate di morte. Opporsi con decisione ponendo vincoli concreti all’azione di Israele, significa invece riaffermare che il diritto internazionale non è carta straccia. Il tempo delle ambiguità è finito, dietro le macerie di Gaza si decide se il Medio Oriente avrà ancora un futuro di convivenza o se la logica della forza giungerà alla pulizia etnica.
Netanyahu ha scelto la seconda via, la domanda è: il resto del mondo resterà a guardare? Le uniche reazioni credibili contro il genocidio in atto provengono dalla società civile, in questa fase la Global Sumud Flotilla è l’espressione più alta di coscienza umanitaria ma Israele annuncia che gli attivisti a bordo, fra i quali lavoratori e sindacalisti italiani impegnati a far giungere cibo e medicine a Gaza, saranno trattati come sostenitori dei terroristi…
Libera da ogni ideologia e fuori da ogni schieramento preconcetto, la Confederazione OR.S.A. invita i propri associati a sostenere attivamente alla protesta del 22 settembre 2025, con un’unica rivendicazione: IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI VIOLATI IMPUNEMENTE DA ISRAELE!!!


P.S. Gli associati OR.S.A. di ogni settore produttivo che liberamente sceglieranno di sostenere lo sciopero del prossimo 22 settembre, dovranno attenersi alle norme tecniche e garantire i servizi minimi nelle diverse fasce di garanzia. Si rammenta che per l’intervento della Commissione di Garanzia sono esclusi dalla protesta i seguenti impianti territoriali:

immagine 1
PR freedom flotilla