Se l’assessore Cicala aveva riferito in aula, in risposta a Libero Gioveni, capogruppo di FdI, che si trattava di una “bozza” non ancora deliberata in Giunta, com’è possibile che il CDA dell’Università l’ha già approvata?
“Il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Messina, nella seduta odierna (del 4 aprile, ndr.) , ha deliberato l’adesione all’accordo di transattivo con il Comune di Messina, per la definizione del contenzioso pendente in merito di tributi IMU relativi al periodo 2019-2023. L’intesa è stata raggiunta sulla scorta del parere reso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato e in seguito a un proficuo e costruttivo confronto con l’Amministrazione comunale. L’Ateneo esprime piena soddisfazione per l’intesa, grazie alla piena sinergia tra i due Enti”. Si tratta di un accordo che stabilisce un robustissimo sconto sull’IMU non versata dall’Ateneo che riduce da 18 milioni il debito originario agli attuali concordati 2 milioni e 250 mila euro, peraltro pagabili in tranche annuali per cinque anni.
La domanda che ribadiamo e che passiamo al Consiglio comunale è come sia possibile uno sconto del 90% su somme che non sono del Comune per il cui incasso è solo tramite? E inoltre se l’assessore Cicala aveva riferito in aula, in risposta a Libero Gioveni, capogruppo di FdI, che si trattava di una “bozza” non ancora deliberata in Giunta, com’è possibile che il CDA dell’Università l’ha già approvata?
Evidenziamo che la seduta di Consiglio comunale in questione NON E’ DISPONIBILE tra le registrazioni degli streaming. Un guasto?
