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Stromboli: lento ritorno alla normalità. Il ricordo di Massimo Imbesi.

- 04/07/2019
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Stromboli (Me), 4 luglio 2019

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Torna lentamente alla normalità la situazione a Stromboli. Dopo la grande paura di ieri e la tragedia della morte di Massimo Imbesi, il fumo lentamente sta diradandosi grazie soprattutto agli interventi dei vigili del fuoco che con una nutrita presenza del distaccamento di Messina, sta continuando la propria opera di controllo e di estinzione degli ultimi focolai, anche grazie ai canadair che sono ancora in attività.

Violenta l’eruzione del vulcano che ieri con il lancio di lapilli lavici incandescenti ha innescato il fuoco tra la vegetazione e i canneti. Gli aerei stanno operando sulle zone meno accessibili dell’isola dell’arcipelago delle Eolie.

La notte è trascorsa relativamente tranquilla con alcune scosse di terremoto ma di lieve entità, poco sotto i 2 gradi di magnitudo, piccoli sismi attrubuibili all’assestamento del vulcano. L’isola è coperta da detriti, pomice nera. Uno strato alto alcuni centimetri. La zona maggiormente colpita è la frazione di Ginostra.

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Emergenza finita che si riavvia alla normalità anche per gli abitati di Stromboli, sono rimasti molti residenti e pochi turisti: la stragrande maggioranza degli ‘ospiti’ ha preferito lasciare l’arcipelago con traghetti e aliscafi diretti a Milazzo. In zona c’è anche la motonave Helga della Caronte & Tourist Isole Minori inviata dalla Regione Siciliana su richiesta del sindaco di Lipari come misura precauzionale nel caso in cui dovesse verificarsi la necessità di allontanamento della popolazione presente sull’Isola. Scenario al momento escluso . Ma l’apprensione ha indotto 98 persone che hanno lasciato Stromboli per la paura nata dopo la violenta esplosione vulcanica di ieri. Il direttore della società di aliscafi “Liberty Lines” Nunzio Formica ha ospitato in un albergo di Milazzo una coppia di turisti toscani che erano andati via da Ginostra e che nella fretta di lasciare l’isola hanno dimenticato nel piccolo borgo marinaro di Stromboli anche documenti e trolley.

LA MEMORIA DI MASSIMO IMBESI

In questi momenti di relativa calma il pensiero non può che andare all’unica vittima degli eventi di ieri. E’ stato recuperato e portato a Milazzo, dove viveva, il corpo di Massimo Imbesi, allievo ufficiale di coperta, 35 anni, morto ieri nell’esplosione dello Stromboli. Lo ha disposto la magistratura che sta valutando se fare eseguire l’autopsia o se sarà sufficiente l’esame esterno del medico legale. Secondo quanto si è appreso, all’altezza del torace è stato rilevato un grosso ematoma che Imbesi forse si sarebbe procurato cadendo violentemente su spuntoni di pietra lavica che caratterizzano l’isola. Caduta che potrebbe essere avvenuta mentre correva per mettersi in salvo o causata da intossicazione da fumo sviluppato dagli incendi. Maggiori particolari sulla dinamica potranno venire da un amico sudamericano che era con lui, che ieri sera era ancora sotto evidente stato di choc. “Finalmente il mare, di nuovo il mare… quello più conosciuto e familiare però, quello che preferisco, quello della Spiaggia di Ponente di Milazzo, quello di casa….”. Così Massimo Imbesi scriveva un anno fa su Facebook commentando la foto del proprio attestato conseguito come allievo ufficiale di coperta. Amava il mare e i vulcani . La sua passione era Stromboli. “Ieri mattina – rivela uno degli abitanti di Ginostra, Gianluca Giuffrè – l’ho visto assieme a un amico, un sudamericano molto alto. Stavano andando a fare delle foto del vulcano. Non lo conoscevo bene, ma lo vedevo sempre passare per i sentieri di Ginostra per degli scatti che erano la sua passione”.

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