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Ivano Cantello denuncia: “Sanità al collasso, Taormina sacrificata sull’altare del Ponte”

- 30/09/2025
Ospedale Taormina sito

“Mentre si continua a parlare di grandi opere, i nostri cittadini vivono il dramma di una sanità smantellata”. La denuncia, durissima e circostanziata, arriva da Ivano Cantello, Assessore al Bilancio del Comune di Giardini Naxos e profondo conoscitore delle criticità del territorio.

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È lui a puntare i riflettori sull’agonia dell’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina, simbolo di un fallimento politico che sacrifica il diritto alla salute sull’altare di priorità incomprensibili come il Ponte sullo Stretto.

L’analisi di Cantello è cruda. “Hanno tagliato 20 posti letto, da 179 a 159”, spiega l’Assessore, evidenziando come la scure si sia abbattuta su un presidio già in sofferenza. La scelta più grave, secondo la sua ricostruzione, è l’attacco al Dipartimento di Oncologia, a cui sono stati sottratti metà dei posti letto. “Parliamo di un’eccellenza riconosciuta”, incalza Cantello, “un punto di riferimento per centinaia di pazienti da Messina, Catania, Siracusa, Enna e Reggio Calabria, dove vengono erogate terapie salvavita e interventi di altissima complessità. Depotenziare questo reparto non è solo un taglio, è un atto di cinismo politico”.

Nel suo intervento, l’amministratore di Giardini Naxos sottolinea il paradosso di altre riduzioni. “Altrettanto grave”, afferma, “è la riduzione dei posti letto per Medicina d’Urgenza e per Cardiologia. In un comprensorio turistico come il nostro, dove la popolazione aumenta esponenzialmente d’estate, è una scelta miope che mette a rischio la salute di tutti, residenti e visitatori”.

Il cuore della denuncia di Ivano Cantello è politico e riguarda lo scontro tra due visioni del futuro. Da una parte, quella delle mega-opere, dall’altra quella dei servizi essenziali. “È incomprensibile che la priorità siano i miliardi per il Ponte sullo Stretto, mentre la nostra sanità pubblica muore”, dichiara senza mezzi termini. “Il ponte non curerà i nostri malati, non riaprirà i reparti, non assumerà medici, non salverà vite”. La sua è un’accusa diretta a una politica nazionale che, a suo dire, “continua a dirottare fondi pubblici verso la sanità privata del Nord, lasciando il Sud in uno stato di abbandono istituzionale”.

Per questo, la proposta di Cantello è netta e si articola in una serie di richieste non più procrastinabili: un piano straordinario per la sanità nel Sud, l’assunzione immediata di personale, il potenziamento dei dipartimenti strategici e una distribuzione equa delle risorse. “La salute è un diritto sancito dalla Costituzione”, conclude l’Assessore, “e non può dipendere da dove si nasce o si vive. Difendere la sanità pubblica oggi significa proteggere il futuro della nostra terra”.

ivano cantello