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L’amministrazione comunale di Messina interviene con fondi straordinari per recuperare aree verdi urbane che dopo gli interventi con i fondi di FORESTA ME sono ripiombati in stato di degrado. Con una recente delibera, la giunta guidata dal sindaco Federico Basile ha destinato 496 mila euro a Messina Servizi Bene Comune per una serie di attività “extra contratto”. Questo stanziamento, dichiara il Sindaco di Messina si è reso necessario per “la manutenzione e gestione di nuove aree verdi e servizi accessori”, sollevando interrogativi sulla programmazione e sui costi a lungo termine di progetti ambiziosi come “ForestaMe”.
Da Progetto di Riqualificazione a Intervento di Recupero
Il progetto “ForestaMe”, avviato con un significativo investimento di circa 8 milioni di euro provenienti da fondi PNRR, mirava a trasformare il volto della città attraverso un’imponente opera di forestazione urbana, interessando oltre 545.000 metri quadrati di superficie. L’iniziativa, partita nella primavera del 2023, prevedeva la riqualificazione di siti strategici come Parco Aldo Moro, l’asta fluviale di Gazzi, il centro storico di Giampilieri e numerose vie del centro città.
Tuttavia, a distanza di mesi dalla realizzazione dei primi lotti, diverse di queste aree, in particolare nel centro urbano e presso il Villaggio Aldisio, manifestano uno stato di abbandono. La situazione non è imputabile ad atti di vandalismo, bensì a una mancata manutenzione ordinaria. La vegetazione, messa a dimora con fondi pubblici, è cresciuta in modo incontrollato, le aiuole appaiono trascurate e in alcuni casi gli alberi mostrano segni di sofferenza. Ciò che era stato concepito come un intervento di rigenerazione si è trasformato, in alcune zone, in un’immagine di incuria.
L’analisi dei costi: Prevenzione vs. Emergenza
La cifra stanziata, quasi mezzo milione di euro, serve ora a finanziare interventi che vanno oltre l’ordinaria amministrazione prevista dal contratto di servizio con Messina Servizi. Si tratta di operazioni di scerbatura intensiva, potatura, ripristino e gestione di aree la cui complessità è aumentata proprio a causa del periodo di abbandono.
Questo solleva una questione economica e gestionale fondamentale: la manutenzione programmata e costante avrebbe avuto un costo significativamente inferiore rispetto all’attuale intervento straordinario. L’assenza di un piano di mantenimento integrato, che doveva seguire la fase di piantumazione, ha generato un aggravio di spesa pubblica. Il costo dell’incuria si rivela, ancora una volta, superiore a quello della previdenza. La spesa odierna non rappresenta un investimento incrementale sul patrimonio verde, ma una spesa necessaria per recuperare il valore dell’investimento iniziale, parzialmente compromesso dalla negligenza gestionale.
Una criticità sistemica nell’amministrazione dei beni pubblici a Messina: la realizzazione di grandi opere, se non accompagnata da una visione sostenibile e da risorse adeguate per la loro cura nel tempo, rischia di produrre costi imprevisti e di vanificare gli sforzi iniziali, lasciando alla collettività l’onere finale del recupero. Ed il costo della mancata manutenzione dovrebbe ricadere interamente su chi era stato delegato a svolgerla e non lo ha fatto: Messina Servizi.
