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Stangata sull’Illusione: 10 condanne per la maxi-truffa dei fondi pubblici

- 20/09/2025
tribunale patti

Pene fino a 8 anni e 8 mesi per gli imputati del sodalizio criminale che ha distratto oltre un milione di euro destinato a un finto pastificio biologico. La sentenza di primo grado chiude il cerchio sull’inchiesta della Guardia di Finanza di Messina.

Si è concluso con una raffica di condanne il processo di primo grado nato dall’operazione “Illusione”, che aveva svelato un’articolata associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, alle false fatturazioni e alla frode fiscale. Il collegio del Tribunale di Patti (presidente Ugo Scavuzzo, giudici Eleonora Vona e Gioanna Ceccon) ha riconosciuto la solidità dell’impianto accusatorio, infliggendo pene severe ai dieci imputati.

La condanna più pesante, 8 anni e 8 mesi di reclusione, è stata comminata a Giuseppe Stancampiano Pizzo, ritenuto figura centrale del sodalizio. Pesanti anche le altre pene: 5 anni e 10 mesi per Cristian Lembo, 3 anni e 6 mesi per Giovanni Ross Iannello e 3 anni e 2 mesi per Giuseppina Triolo.

Il finto pastificio e il milione svanito

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Patti e condotta nel 2021 dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Patti e della Tenenza di Capo d’Orlando, fece luce su un sofisticato sistema di frode per oltre un milione di euro. Al centro del meccanismo fraudolento la società “Itar srl” di Montagnareale, che figurava come beneficiaria di ingenti risorse pubbliche.

I fondi, provenienti da quattro progetti d’investimento assistiti dal Fondo centrale di garanzia della Banca del Mezzogiorno Mediocredito Centrale spa, erano destinati sulla carta a un progetto ambizioso: la riqualificazione di un ex opificio ad Agira, in provincia di Enna, da trasformare in un moderno pastificio per la produzione di prodotti biologici di alta qualità. Un progetto risultato essere, appunto, una mera “illusione”, un pretesto per drenare illecitamente denaro pubblico attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, simulando l’acquisto di macchinari e attrezzature mai consegnate.

Tutte le condanne

Oltre alle pene principali, il Tribunale ha condannato anche gli altri imputati residenti tra Patti, Gioiosa Marea, Piraino e Montagnareale.

Nel dettaglio:

  • Giuseppe Stancampiano Pizzo: 8 anni e 8 mesi
  • Cristian Lembo: 5 anni e 10 mesi
  • Giovanni Ross Iannello: 3 anni e 6 mesi
  • Giuseppina Triolo: 3 anni e 2 mesi
  • Simone Mondello: 2 anni e 8 mesi
  • Antonino Procopio: 2 anni e 6 mesi
  • Antonio Cannavò: 2 anni e 6 mesi
  • Marco Mondello: 2 anni e 4 mesi
  • Doriana Biundo: 2 anni e 4 mesi
  • Mirko Ceraolo: 2 anni e 4 mesi

La sentenza rappresenta un importante punto fermo nella lotta alle frodi che sottraggono preziose risorse destinate allo sviluppo del territorio.

Tribunale di Patti